Impianti di risalita, Cassazione: hanno fini commerciali, devono pagare IMU
Economia
di Luca Mercanti  
il 06/07/2020

Impianti di risalita, Cassazione: hanno fini commerciali, devono pagare IMU

Tegola per Cervino SpA e Monterosa SpA

Tegola per i gestori degli impianti di risalita. Gli stessi, se «funzionali al servizio di piste sciistiche, e quindi alle sciovie» devono essere considerati immobili «con capacità reddituale assoggettabili a imposta» e non «sostanzialmente incommerciabili e privi di autonoma redditività« come «stazioni, ponti, fari, edifici di culto, cimiteri ecc.». Lo riporta l’Ansa.

Lo scrive  la Corte di Cassazione nella sentenza 13.070/2020, con cui – ribadendo un proprio orientamento -, che ha accolto un ricorso dell’Agenzia delle entrate contro la Cervino SpA. Per la Cassazione «non sussiste il presupposto del classamento come ‘mezzo pubblico di trasporto», perché gli impianti a fune di funzionali al servizio di piste sciistiche «sono soliti avere destinazione esclusivamente commerciale connessa al soddisfacimento di fini ricreativi, sportivi o turistico – escursionistici».

Nel 2015 la Commissione tributaria regionale aveva invece respinto il ricorso dell’Agenzia, confermando il classamento proposto dalla Cervino SpA per un impianto di risalita di nuova costruzione a Torgnon (due seggiovie quadriposto con le relative stazioni di partenza e salita).

La stessa quinta sezione civile della Suprema Corte si è espressa in modo analogo riguardo a un altro impianto della Cervino SpA, una seggiovia dai sei posti nel Comune di Valtournenche. Anche in questo caso la Commissione tributaria regionale aveva respinto il ricorso dell’Agenzia delle entrate.

«E’ irrilevante – si legge nella sentenza 13.069/2020 – che l’impianto consenta anche l’accesso a soggetti non muniti di sci, e resti all’uopo in funzione anche nel periodo estivo per consentire escursioni o percorsi alpini, laddove ne è immutato l’utilizzo per finalità ludico-sportive e non per esigenze di mobilità generale».

Con una terza sentenza (8.166/2020) la Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate contro la Monterosa SpA riguardo al classamento di un «impianto di risalita comprendente seggiovie collegante diverse località» (rinviando alla Commissione tributaria regionale di Aosta «in diversa composizione in relazione ai motivi accolti anche per le spese di legittimità»).

(re.aostanews.it)

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