Lupo, Legambiente: nel 2020 in diminuzione gli atti predatori
L'associazione ambientalista chiede una rilevazione del numero degli ungulati e dei predatori
Una rilevazione che metta a confronto il numero di ungulati censiti con il numero supposto di predatori presenti in Valle. Lo chiede all’assessore regionale all’Agricoltura e Foreste, Davide Sapinet, Legambiente.
L’associazione ambientalista ricorda che nel tavolo tecnico sul lupo di giovedì 4 febbraio è emerso che nel 2020 è stata accertata nel 2020 una diminuzione di atti predatori ai danni delle specie allevate rispetto ai due anni precedenti.
All’interno del progetto Wolfalps, la Regione sta organizzando la creazione di squadre di tecnici volte a sostenere il settore della zootecnia sia per l’attuazione delle migliori misure di prevenzione, con attenzione alle particolarità delle singole situazioni, sia per la quantificazione dei danni in caso di attacco, ai fini di rimborso e per l’individuazione e il superamento dei punti di criticità.
“Plaudiamo, quindi, al proseguimento del percorso iniziato, ma rimaniamo severamente critici sulle iniziative annunciate da singoli esponenti politici al solo scopo di raccogliere un facile consenso elettorale con fantomatiche proposte di legge che illudono gli allevatori attraverso pronte soluzioni (come l’abbattimento), cercando di aggirare le leggi nazionali ed internazionali che obbligano gli enti territoriali al rispetto di protocolli superabili solo a seguito di conclamato pericolo causato da singoli esemplari”, sottolinea Legambiente.
Lagambiente chiede che il dato della rilevazione del numero degli ungulati e quello dei predatori sia inserito ed influisca nei piani faunistico-venatori di ogni anno. “In questo modo, infatti, sarebbe possibile verificare se il calo delle predazioni del lupo può essere legato ad una maggiore disponibilità di prede selvatiche”.
“Non é nostra intenzione minimizzare i timori dei cittadini, ma siamo convinti della necessità che l’affrontare la questione lupo passi da una corretta ed ampia informazione e formazione che coinvolga cittadini e allevatori riguardo le norme da seguire per proteggere se stessi ed i propri beni, rispettando l’ecosistema in cui noi tutti viviamo”, conclude Legambiente.
(re.aostanews.it)