Festa della Valle d’Aosta, appello alla «collaborazione tra istituzioni»
Un momento della cerimonia nella sala del Consiglio regionale
ATTUALITA'
di Cinzia Timpano  
il 26/02/2021

Festa della Valle d’Aosta, appello alla «collaborazione tra istituzioni»

Amis de la Vallée d'Aoste sono Leonard Gianadda e Francesco Oberti; Chevaliers de l'Autonomie sono Federica Brignone, Giuseppe Bosonin e Guido Diémoz

Dalla critica a una «autonomia autoreferenziale che ha guardato al presente producendo inefficienza, sprechi e clientelismo» – come ha detto il presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin, fino alla «capacità di ripartire, non potendo non tenere conto degli errori del passato e interrogandoci oggi sull’esistenza di una volontà dei valdostani ad autogovernarsi e all’esistenza di una cultura politica».

Tenendo ben a mente le parole di Emile Chanoux quando parlava di quei popoli che non sono grandi per i numeri ma «parce qu’il portent en eux la vérité et l’avenir».

«E proprio ‘vérité et avenir’ sono ciò che potrà garantire il futuro della nostra comunità alpina» – ha precisato il presidente Bertin -.

La sala del Consiglio regionale ha ospitato nel pomeriggio la cerimonia per il 75º anniversario dell’Autonomia e il 73º dello Statuto Speciale.

Secondo Bertin «la capacità di reagire per affrontare la crisi sanitaria, economia e sociale e superare l’instabilità si baserà riprendendo responsabilmente il percorso di autonomia, con lo sguardo rivolto al futuro».

Amareggiato dalle tante difficoltà si è detto il presidente del Comitato Permanente degli enti locali e sindaco di Doues Franco Manes: «la montagna è stata ritenuta sacrificabile in tutte le scelte salienti del Governo» – ha detto dopo aver ringraziato i sindaci, ancora una volta in prima linea durante l’emergenza pandemica e ribadendo «la necessità di tornare alla normalità per gli alberghi, il commercio di vicinato, il comparto cultura e sport in ginocchio, l’industria della neve che non ha lavorato e l’indotto drammaticamente ridimensionato».

«Per troppi rappresentati politici la Valle d’Aosta è un problema, non una risorsa – ha detto Manes –.
Serve una leale e fattiva collaborazione tra enti e istituzioni della Repubblica -.

Chiediamo azioni concrete, sostegni e ristori immediati, non tra mesi, fiscalità di vantaggio, ma anche leggi di settore, infrastrutture fisiche e digitali, sgravi per chi viene a investire o ad abitare in montagna -.

Noi dobbiamo lavorare con l’unico obiettivo di mettere al centro i valdostani e ai loro bisogni.

Piccolo è bello solo a parità di opportunità.
O si dà retta ai sindaci e ai territori oppure la montagna è morta» – è il monito di Franco Manes.

Secondo la deputata Elisa Tripodi «oggi ci deve muovere lo spirito di resilienza – ha detto – la Valle d’Aosta deve ripartire dalla sostenibilità ambientale ed economica, da opportunità di sviluppo per tutti e tutte, deve combattere gli effetti delle diseguaglianze sociali che la pandemia ha acuito.

Questa responsabilità è della politica e delle istituzioni che devono rafforzare il quadro istituzionale entro il quale muoversi per garantire una ripartenza con spirito innovatore, che guardi al futuro della comunità e che usi strumenti di legalità e pari opportunità».

La deputata del Movimento 5 Stelle ha citato il senatore Cesare Dujany: «l’autonomia non è un bene ereditario ma è un patrimonio da meritare quotidianamente».

Il senatore Albert Lanièce si è detto dubbioso rispetto agli annunci di importanti riformi del premier Draghi, «visto il poco tempo a disposizioni per le riforme e vista l’eterogeneità delle componenti di questo Governo» – ha precisato -.

Secondo il senatore, «la priorità è impedire la disgregazione della società e impedire che le famiglie cadano in povertà.

La sfida, nelle prossime settimane, sarà di convogliare in modo chirurgico le risorse di chi ha avuto pochi o nulli aiuti.

I tempi del Decreto Ristori si dilatano – ha detto il senatore Lanièce – questo Governo dovrà rilanciare l’intero sistema politico-finanziario; negli ultimi 8 anni, si sono susseguiti sei Governi e il Paese non è riuscito a iniziare le riforme strutturali che avrebbero avviato una significativa trasformazione.

L’ospite: il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini

Ospite della celebrazione è stato il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome che ha parlato del vaccino come «dell’unica possibilità di uscire da questa situazione drammatica» auspicando che il Governo Draghi «sappia strigliare le istituzioni europee perchè facciano rispettare gli accordi alle multinazionali che producono i vaccini» e ribadendo «che la campagna vaccinale è la priorità del Paese».

Bonaccini ha giudicato positivamente l’approccio con il Governo Draghi; «per la prima volta in sede di Consultazioni siamo stati interpellati – ha detto – abbiamo percepito maggiore attenzione, sono fiducioso.

La pandemia non terminata ha dimostrato che serve una proficua collaborazione istituzionale, perchè abbiamo bisogno di fare l’uno con l’altro, senza il contributo delle Regioni lo Stato non può farcela e noi non potremmo farcela da soli danza una cornice di unità nazionale.

Le Regioni sono pronte a offrire il loro contributo, portando avanti al meglio la campagna vaccinale e partecipando al piano di rilancio che non può non passare attraverso i fondi del Recovery Plan».

Il presidente della Regione Erik Lavevaz è tornato sul tema della cosiddetta legge anti Dpcm bocciata dalla Consulta.

«E’ stata ribattezzata una legge contro le regole dello Stato, mentre è una legge per la Valle d’Aosta, una legge non per essere sordi, ma aperti all’ascolto del mondo.

Noi reclamiamo la nostra autonomia per consentire alla nostra regione di trovare il suo spazio armonioso nel Paese e in Europa.

Le difficoltà di questa pandemia ci danno l’opportunità di trovarci in questa sala simbolo dell’Autonomia dove le parole di Emile Chanoux ci riportano alla responsabilità, che non è nostalgia del passato ma è determinazione a disegnare insieme il futuro, comprendendo il presente e studiando le nostre radici.

E non c’è che una strada per arrivare a questo: la collaborazione tra le istituzioni, basata sul rispetto» – ha concluso il presidente della Regione Erik Lavevaz -.

Le onorificenze

La Festa della Valle d’Aosta Amis de la Vallée d’Aoste sono stati insigniti Leonard Gianadda e Francesco Oberti mentre Chevaliers de l’Autonomie sono Federica Brignone, Giuseppe Bosonin e Guido Diémoz.

Nella foto, un momento della celebrazione nella sala del Consiglio regionale.

(cinzia timpano)

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