Cyberbullismo, Aosta cerca le contromisure
Nessun dato a disposizione, così come nessuna segnalazione dal mondo della scuola, ma il Comune di Aosta intende essere vigile
Cyberbullismo e devianze giovanili, che fare? Se lo è chiesto l’Amministrazione comunale di Aosta, che martedì 20 febbraio ha imbastito il primo tavolo di lavoro per contrastare un «fenomeno sempre più diffuso ma di cui è difficile avere una fotografia reale».
Dalla scuola nessuna segnalazione
Dall’entrata in vigore della legge del 2017, che impone ai dirigenti e agli insegnanti di segnalare in questura casi di bullismo, «le segnalazioni sono pari a zero – spiega l’Ispettore capo della Polizia postale, Antonio Genito durante i lavori della Terza commissione consiliare -. Malgrado non sembri allo stato dei fatti un grosso problema, bisogna tenere conto che spesso i ragazzi non sanno nemmeno di commettere e subire atti di bullismo e cyber bullismo, e non sono consci dei rischi psicologici che corrono».
Nessun dato sul fenomeno
L’impossibilità di avere oggi i dati sul fenomeno «non deve però portare sottovalutare il problema – spiega il consigliere 5 Stelle Luca Lotto, che aveva portato il tema nello scorso Consiglio comunale -. Dobbiamo elaborare dei mezzi di prevenzione ed essere i capofila nel contrasto al cyber bullismo, senza fare gli stessi passi indietro che il Comune sta attualmente facendo con il regolamento sulle azzardopatie».
Dello stesso parere Jeannette Migliorin (Stella Alpina), per cui «un decennio fa, in mancanza di dati, abbiamo sottovalutato gli episodi di violenza di genere e femminicidio. Qui vige la dinamica del “grande paese”, in cui tutti sanno e nessuno ha il coraggio di chiedere aiuto, dobbiamo essere noi a indagare questo disagio».
Contrasto al fenomeno
I mezzi con cui il Comune intende contrastare il fenomeno non sono ancora definiti, ma l’obiettivo è quello di inserire il grande tema sulla devianza giovanile e in particolare sul cyber bullismo nell’Osservatorio sulla legalità, la cui bozza di regolamento è in fase di definizione da alcuni mesi. Alla Commissione hanno partecipato il colonnello della Guardia di finanza, Francesco Caracciolo – che ha sottolineato l’importanza di «pensare degli spazi per educare i genitori, in particolar modo per contrastare l’abuso di alcol e stupefacenti» – e il commissario capo della Squadra mobil,e Eleonora Cognigni, la quale invita «a non abbassare la guardia sul sommerso, perché si rischierebbe di vanificare l’agire delle forze dell’ordine nella prevenzione».
Hanno preso parte al tavolo di lavoro anche il dirigente regionale alle Politiche sociali, Gianni Nuti e la responsabile dell’Ufficio Minori dell’assessorato regionale alla Sanità.
Come affrontare il problema
«L’unico approccio per contrastare questi problemi è la costruzione di una rete e un raggruppamento operativo che riesca ad armonizzare tutti gli interventi fatti sul territorio – spiega Nuti, che invita però il Comune a essere più pratico -. È inutile moltiplicare i tavoli di confronto: rischiamo di disperdere energie che tutti diciamo di voler ottimizzare».
Per la dirigente al Personale della sovrintendenza agli Studi, Mariella Vernetto bisogna partire dalla scuola «puntando sulla prevenzione e sulla formazione degli insegnanti, e creando reti territoriali che operino a partire dalle varie specificità».
Una rete che ha già iniziato a costituirsi intorno alla Cittadella dei Giovani di Aosta. «Contrastiamo i temi legati al disagio giovanile con il Tavolo della legalità, e ci stiamo occupando più nello specifico del cyber bullismo con il progetto Sbullònati, organizzato dall’assessorato regionale alla Sanità – spiega il responsabile della Cittadella, Jean Frassy -. Coinvolgiamo costantemente i giovani per aiutarli, e farci aiutare, a riconoscere problemi e a trovare insieme soluzioni».
(sara sergi)