Sorpresa: adesso la nostra ferrovia fa gola
Siamo tutti cresciuti con la convinzione che la ferrovia valdostana (la tratta Torino-Aosta-Pré Saint-Didier, fosse simile a quelle dei paesi in via di sviluppo e che, dati il modesto numero di utenti, nessuno avesse l’interesse a modernizzarla. Beh, ci siamo tutti sbagliati. Almeno, stando ai fatti degli ultimi giorni.
Tra chi vuole l’elettrificazione a tutti i costi (il comitato Pendolari Stanchi e le forze politiche di opposizione) e chi ha deciso per i treni bimodali (il governo regionale e la Regione Piemonte) ci sono imprenditori che guardano con interesse all’evolversi della situazione, disposti a investire, attirati probabilmente – in tempi di crisi come questi – dai 23 milioni che la Valle d’Aosta sborsa ogni anni a Trenitalia/Rfi quale contributo per mantenere in vita la linea.
Oltre a Trenitalia/Rfi, per la quale la Regione non ha mai dispensato critiche, una società valdostana che fa capo al broker aostano Gianni Coda e ha sede a Issogne nell’ex area Follioley e un’altra che fa capo a un gruppo anglo-tedesco con “ramo” a Grugliasco (proprietario di Sadem) hanno manifestato l’interesse a gestire la linea ferroviaria.
Stranamente, però, né di una né dell’altra società il governo regionale ha fatto parola, nonostante ci sia già stato qualche tempo fa un incontro parlare di tempi e costi.
Con le tante polemiche sollevate da pendolari e forze politiche, non era forse meglio dire a chiare lettere: “ferrovia, priorità assoluta, stiamo valutando alcune manifestazioni d’interesse per mettere in piedi un’eventuale gara, che potrebbe anche portare a risparmi e servizi migliori”. Invece niente: silenzio (quasi assoluto).
Forse la società anglo-tedesca è poco gradita perché la Sadem ha presentato ricorso per l’esclusione dal maxi appalto regionale del trasporto su gomma (220 milioni di euro)? Proprio per questo motivo, sono in apprensione Vita SpA e Savda Spa, le due società valdostane ammesse e che attendono con ansia che il tribunale amministrativo si pronunci (febbraio 2012).
Non voglio assolutamente pensare che si sia arrivati a tanto. E’ certo, però, che se la Sadem dovesse essere riammessa e aggiudicarsi la gara e se la Arriva (la società anglo-tedesca) assicurarsi la gestione della linea ferroviaria, saremmo in una situazione di assoluto monopolio per quanto riguarda il trasporto pubblico su terra.
La concorrenza fa bene: se per la ferrovia ci sono più soggetti interessati, mettiamoli in competizione tra loro e…che vinca il migliore.