Fontina blu in Molise, «fermati i terroristi della salute pubblica»
Fontina blu in un ipermercato di Termoli, in provincia di Campobasso. Dopo l’acquisto le segnalazioni dei consumatori che, una volta riposto in frigo il cacio, hanno notato la colorazione bluastra.
L’ennesimo caso di sofisticazione alimentare dopo la bresaola fosforescente, la ricotta rossa e l’olio finto extravergine colorato di verde con la clorofilla.
«Non si tratta certo del nostro Dop ma di un tarocco spregiudicato messo in commercio da autentisci terroristi della salute pubblica e da delinquenti che danneggiano il lavoro, la fatica e l’immagine dei produttori valdostani» – spiega Gerardo Bénéyton, presidente di Caseus Montanus che chiede altresì «l’immediato intervento degli organi di controllo contro le falsificazioni ma soprattutto del Consorzio di Tutela a cui competono vigilanza e marchiatura».
Giovedì prossimo, il presidente di Caseus Montanus incontrerà nella Capitale il ministro Catania, «solleciterò i necessari accertametni per tutelare i consumatori e il Dop Fontina e per far applicare la legge nazionale che obbliga l’indicazione di origine della materia prima utilizzata negli alimenti». Secondo Bénéyton, considerati i numerosi tentativi di ‘taroccare’ la fontina – ricordiamo la ormai nota ‘fontina danese’ scovata da Coldiretti – la Regione «dovrebbe istituire un tavolo di azioni con i soggetti interessati, i produttori, il Consorzio Tutela, la Coop Produttori Latte e Fontina, l’Arev e Caseus Montanus per promuovere il Dop nelmondo, tutelare e valorizzare la Fontina e trovando intese concrete per la sua salvaguardia».
(c.t.)