Alpe e Pd, smontato pezzo per pezzo il lavoro forestale
«Non venderei come un successo quello che è un dramma sociale e un vero disastro per l’economia valdostana». A dirlo in aula è stato il consigliere del Partito democratico Raimondo Donzel a fine dibattito sulla mozione congiunta Alpe e Pd – respinta – sulla situazione dei cantieri forestali. A rincarare Roberto Louvin di Alpe: «La vostra politica del lavoro ha messo sul lastrico centinaia di famiglie in Valle d’Aosta. Avete smontato pezzo per pezzo il sistema di lavoro forestale in un quadro di crisi e avete la spudoratezza di non ammetterlo e la Salva Precari si è rivelata un bidone». Entrambi si sono rivolti al presidente della Giunta Augusto Rollandin che aveva chiesto di «rinviare il dibattito nell’ambito della presentazione del Pian politiche del lavoro che il governo sta predisponendo perché rischiamo di concentrarci su un settore dimenticando gli altri».
L’assessore all’Agricoltura Giuseppe Isabellon, chiedendo che la mozione fosse ritirata, aveva detto sì alla discussione in Commissione «man mano che i dati sui cantieri forestali si consolideranno». Nel presentare l’iniziativa Donzel, evocando la situazione delicata, aveva sonocciolato i dati del passato: nel 2009 a lavorare nei cantieri idraulico forestali erano in 785 per salire a 820 nel 2010 per un congruo numero di giornate lavorative che «permettevano ai lavoratori di vivere e far vivere le proprie famiglie» e scendere a 700 nel 2011. «Con l’esternalizzazione dei cantieri -ha puntualizzato Donzel -, a parità di costi. ci sono state la drastica riduzione di posti e di giornate di lavoro». Nulla da aggiungenre, rispetto a quanto comunicato in una conferenza stampa, da parte di Isabellon che riepiloga: 281 saranno occupati nei cantieri a partire da luglio, sono 170 i posti per gli ultracinquantenni inidonei e le donne over 45, e c’è spazio nei Lus e nei piani lavoro del Bim.