Archiviata querela per diffamazione nei confronti di Casapound
Perché “nel nostro ordinamento le posizioni politiche legate al fascismo e al nazismo non meritano alcuna tutela”, il gip di Aosta, Maurizio D’Abrusco, su richiesta del sostituto procuratore, Luca Ceccanti, che si era riferito a una recente sentenza della Cassazione, ha archiviato il procedimento penale per diffamazione, scattato dopo la querela di Casapound, a carico del consigliare comunale di Sinistra per la città, Paolo Momigliano Levi, ex direttore dell’istituto storico della Resistenza in Valle d’Aosta.
L’avvocato di Casapound Italia, Pier Luigi Vatta, aveva chiesto il proseguimento delle indagini, spiegando che quella del pm è “un’articolata scomunica dell’associazione Casapound Italia” attuata con “la medesima dottrina che, durante gli Anni di Piombo, venne esemplarmente sintetizzata nell’agghiacciante motto “uccidere un fascista non è un reato”.
L’associazione aveva querelato Momigliano Levi (avvocato Claudio Maione) per alcune affermazioni contenute in una mozione consiliare da lui presentata lo scorso 17 gennaio e, che il 24 dello stesso mese, era stata approvata dall’assemblea comunale (con 16 voti favorevoli e 7 astensioni). L’interpellanza esprimeva “preoccupazione per il radicamento di organizzazioni sostenute dalla destra extraparlamentare che possono turbare la civile convivenza”. In particolare, Casapound contestava il proprio accostamento all’addestramento “alla guerriglia urbana”, al turbamento della “civile convivenza” e dell'”ordine pubblico” oltre che “ad atti criminosi che anche recentemente hanno insanguinato il nostro paese”.
(l.m.)