Pirogassificatore, Prc teme infiltrazioni mafiose nella gestione dei rifiuti
«Vi sono grandi interessi economici attorno alla gestione dei rifiuti, e purtroppo è facile che si verifichino infiltrazioni mafiose». Lo ha denunciato ieri Rosi Rinaldi, responsabile nazionale per l’ambiente di Prc, ospite ieri sera all’Hôtel des États, dove il pirogassificatore ha continuato a far parlare di sé nella conferenza presentata dai Giovani Comunisti ‘Gli intrecci economici e politici nel referendum sul pirogassificatore in VdA.’.
Numerosi gli attacchi al progetto, che è stato presentato come «una grande torta che permette di spartire diverse fette succulente a settori legati al mondo industriale e politico valdostano e non».
Su più fronti è stata la critica portata dai Comunisti, che hanno sottolineato: «La Regione VdA, su mandato di una maggioranza politica formata da Union Valdôtaine, Pdl, Stella Alpina e Fédération Autonomiste sta portando avanti come un treno la decisione di costruire un inceneritore pur in presenza di un cospicuo dissenso della popolazione e, di fronte all’emergere di una forte opposizione organizzata coagulatasi attorno all’associazione Valle Virtuosa, ha rifiutato per mesi confronti e dibattiti pubblici e non si è mossa per difendere la legittima consultazione referendaria ottenuta dal movimento a suon di migliaia di firme»
Dopo aver spiegato l’iter dei ricorsi di A.nida. e Asso Consum Onlus mossi contro la campagna referendaria hanno sentenziato: «Perché tutto questo accanimento sul pirogassificatore da parte di esponenti del mondo industriale e politico? La ragione è da ricercare probabilmente nell’enorme giro d’affari di quest’opera, il cui appalto parte da una base d’asta di circa 220 mln di euro».