Il Pd chiede proposte concrete per la riforma comunale e stigmatizza la bagarre
«La riforma dei comuni, che è epocale, non può essere calata dall’alto ma deve venire dal basso. Non voglio ritrovarmi a scegliere un nome ma discutere di proposte concrete sul futuro dei comuni valdostani». Lo ha sottolineato in conferenza stampa il sindaco di Rhêmes-Notre-Dame Fulvio Centoz alla vigilia dell’assemblea dei sindaci di martedì 27 chiamata a decidere le sorti del dimissionario presidente del Celva/Cpel Elso Gerandin. Centoz mette sul tavolo la sua proposta: esercizio in forma associata delle funzioni – leggi anagrafe, tributi, espropri – e convenzioni libere per i servizi. «Le associazioni di servizi nascono come funghi ma in maniera distorta». Illustra la sua proposta Centoz: «Per evitare l’isolamento dei comuni montani è necessario che ci sia una spinta a individuare come ambito ottimale per le funzioni le vallate. Per tutti i servizi invece si può utilizzare lo strumento della convenzione più semplice e flessibile». «Il futuro assetto dei comuni non può ridursi a uno scontro tra fazioni. Se così fosse creeremmo un danno a un sistema che funziona», ha aggiunto il segretario regionale del Pd Raimondo Donzel. «E’ troppo poco denunciare l’attacco di Monti – ha aggiunto Donzel – quando concretamente non si fa nulla per riorganizzare il sistema comunale. L’accorpamento dei servizi non è la strada da seguire». «Di concreto sulla riforma fin qui non è uscito nulla. Non abbiamo bisogno di progetti raffazzonati perché Roma ci sta con il fiato sul collo».