Calcio: il VdA ritrova Frattali, Gentile e Jidayi, ma perde Isoardi e Bentoglio
«Siamo perseguitati dalla sfiga». Non usa metafore Benito Carbone per descrivere il momento del Vallée d’Aoste che domani alle 14.30 al Cerutti di San Giusto ospiterà l’Alessandria (arbitro Daniele Martinelli della sezione di Roma 2). «Agli infortuni di Esposito, Amato, Cunéaz e Kanouté, si sono aggiunti quelli di Isoardi e Bentoglio: al primo è gonfiato il ginocchio dopo l’allenamento di venerdì, il secondo si è procurato una distorsione alla caviglia – ha spiegato in conferenza stampa il mister granata -. Una tegola dietro l’altra e praticamente tutte di origine traumatica, quindi indipendenti dal tipo di preparazione». Carbone, se non altro, riavrà Frattali e Jidayi, che hanno scontato il turno di squalifica rimediato a Casale, e Gentile, che da venerdì è rientrato in gruppo. «Sono a disposizione – ha spiegato il centrocampista dopo la rifinitura di questa mattina al Comunale di St-Christophe -. Ci aspetta una partita difficile, perché loro sono una squadra attrezzata per stare nelle zone alte della classifica; noi dovremo essere bravi a dimenticare il 4-0 subìto a Meda e a giocare con l’entusiasmo di chi sa di poter fare punti con tutti».
Carbone partirà con il 4-4-2, piazzando sulle corsie basse Furno e Reali, con in mezzo Emiliano e uno tra Fiore e Benedetto; la linea di centrocampo sarà composta da Rolando, Gentile, Jidayi e Nocciola; in attacco Sinato avrà accanto chi vincerà il ballottaggio tra Iocolano, De Vincenziis e Temelin. Proprio quest’ultimo è pronto in caso di chiamata. «Ci aspetta una partita dura – ha dichiarato l’esperto attaccante (in foto con il presidente Filippo Filippella -, ma da qui alla fine lo saranno tutte e non dobbiamo distrarci, perché da dietro faranno di tutto per tirarci sotto, in particolare il Rimini, squadra pericolosa, perché può contare su un organico importante, meno male che hanno perso il recupero con il Forlì. La concorrenza in attacco non mi spaventa, in un momento delicato come questo è giusto che l’allenatore non aspetti nessuno e faccia giocare chi sta meglio».
Allenatore che in settimana ha vestito parecchio i panni dello psicologo. «Sia io che il direttore sportivo abbiamo parlato a lungo con i ragazzi – ha aggiunto Carbone -. Ho avuto la conferma che il gruppo è valido, ma i ragazzi devono tornare a ragionare come qualche mese fa, quando, se non riuscivano a vincere, lottavano comunque per ottenere almeno un pareggio. Non deve più succedere come a Santarcangelo e a Meda che, beccato un gol, abbassiamo la testa e ci offriamo all’avversario: nel calcio bisogna lottare fino all’ultimo secondo, perché un episodio ti può premiare anche quando magari hai subìto per tutto il match. L’Alessandria ha un potenziale importante, ma quella di domani per noi è una gara fondamentale: ci aspettano tante finali, non possiamo rientrare nella zona play out, anzi, dobbiamo provare ad aumentare il vantaggio che abbiamo su chi ci sta dietro».
Sul fronte societario, il presidente Filippo Filippella è tornato sul mancato rilascio da parte del prefetto (che in Valle è il presidente della Regione) del nullaosta per giocare a St-Christophe. Venerdì, nella tradizionale conferenza stampa post riunione di Giunta, Augusto Rollandin aveva spiegato di «aver ricevutola richiesta soltanto da due giorni». Secca la replica del patron granata: «Dopo colloqui informali con le istituzioni che duravano da quasi due mesi, il 13 febbraio abbiamo richiesto al prefetto il nullaosta, inviando la mail per conoscenza anche alla questura e al sindaco di St-Christophe. Solo ieri mattina alle 8.20 ci è arrivata la risposta della Regione nella quale ci veniva detto che entro i primi dieci giorni di marzo avremo il documento. Così facendo, però, si rallenta l’iter, visto che poi noi dovremo richiedere un nuovo sopralluogo agli ispettori della Lega Pro e, in caso di parere favorevole, spostare tutto quello che abbiamo a San Giusto, formare il personale necessario in Valle e compiere gli ultimi adempimenti. La deroga della Figc scadrà il 31 marzo e c’è quindi il rischio di giocare le ultime partite a porte chiuse: una situazione decisamente complicata. Visti i tempi della Regione – ha concluso ironicamente Filippella -, vorrà dire che il nullaosta per la prossima stagione lo chiederemo a breve, perché dovremo averlo in mano a giungo, basta che ci indichino quale sarà l’impianto che potremo utilizzare». Fine della puntata, ma l’impressione è che la telenovela stadio sia tutt’altro che agli episodi conclusivi.
(davide pellegrino)