Turismo, territorio, imprese innovative, energia: le nostre scommesse in Europa
«E’ possibile che alle regioni virtuose, come la nostra, sia destinata una cifra leggermente superiore, ma siamo nel solco delle ipotesi, sino a quando il bilancio non sarà approvato, la partita non è chiusa. Lo scorso settennio (che in realtà, con le ‘code’ degli ultimi pagamenti diventano nove anni) la nostra Regione ha ottenuto complessivamente 370 milioni di euro di finanziamenti europei».
Enrico Mattei, coordinatore del Dipartimento Politiche Strutturali e Affari Europei ha commentato così l’illustrazione del documento ‘Strategie VdA’ che riunisce le linee di indirizzo degli interventi sui quali la nostra regione lavorerà nel periodo 2014-2020 nell’ambito della Politica regionale di sviluppo legata ai cofinanziamenti dei Fondi europei e statali.
«La strategia di sviluppo della Valle d’Aosta deve trovare l’equilibrio tra la continuità delle misure già attuate nell’attuale periodo – ha spiegato il presidente della Regione Augusto Rollandin – non disdegnando approcci innovativi, puntando all’eccellenza, pur con programmi alla portata e mantenendo un’impronta regionale. Non dimentichiamo – ha proseguito – che purtroppo quelli europei sono gli unici fondi sicuri. L’ambizione deve essere quella di diventare un riferimento europeo in termini di sviluppo sostenibile, in tutti i settori dell’economia regionale . ‘Aosta la Valle sostenibile’, un territorio unico al mondo, la Valle dove l’agricoltura è biologica e dop, la Valle del lavoro ‘verde’, del turismo eco responsabile, la Valle sicura. Le azioni finanziate con risorse pubbliche dovranno essere in grado di dimostrare il loro valore aggiunto ambientale e fare della green economy in senso lato, caratteristica fondamentale di ogni offerta sul territorio regionale».
Sono stati individuati tre assi di crescita: l’eccellenza nel settore turistico legato al territorio; sviluppo delle imprese innovative e il settore dell’energia; l’aumento del valore aggiunto dell’agricoltura, «il tutto supportato dalla formazione, chiave del cambiamento culturale e dello sviluppo».
«Il successo di una strategia è strettamente legato alle modalità di attuazione – ha concluso Rollandin, invitando sindaci e rappresentanti di enti locali ad avanzare progetti e suggerimenti – ecco perchè sarà fondamentale una governance che faccia presto passare la logica di sportello aperto a una logica selettiva di progetti innovativi e strutturati».
(cinzia timpano)