Commissione Rifiuti: «tariffa, strumento essenziale per prevenire e ridurre i rifiuti»
Due indicazioni dalla Commissione speciale per la gestione dei rifiuti che si è riunita oggi.
Da un lato la conferma che una tariffa puntuale è lo strumento essenziale per raggiungere elevati standard nella riduzione della raccolta differenziata, orientando il cittadino a comportamenti virtuosi.
Dall’altro, la considerazione dei rappresentanti di Coldiretti e Viticulteurs Encaveurs che hanno riferito come, in agricoltura, l’utilizzo del compost sia problematico.
La Commissione presieduta da Alberto Bertin si è riunita oggi per audire il direttore generale della Fiemme Servizi SpA Andrea Ventura; sono stati ascoltati anche Ezio Mossoni per la Coldiretti e Vincent Grosjean, portavoce dei Viticulteurs Encaveurs.
«Il direttore Ventura ha illustrato la gestione dei rifiuti nella Valle di Fiemme, un territorio montano a forte vocazione turistica che si è posto come obiettivo il principio della prevenzione e riduzione dei rifiuti, passando da una produzione di secco residuo di 352 chilogrammi pro capite allanno nel 2004, ai 55 chilogrammi nel 2012 – commenta Alberto Bertin. La raccolta dellumido e dellindifferenziato, in particolare, avviene con il metodo del porta a porta attraverso dei contenitori con sistema di identificazione puntuale degli svuotamenti. La tariffa puntale è lo strumento essenziale per raggiungere elevati standard di riduzione della raccolta differenziata, orientando il cittadino a comportamenti virtuosi. Bisogna evidenziare che la tariffa per una famiglia media di quattro componenti nella Val di Fiemme è di circa 150 euro allanno.
Dal 2004, la provincia di Trento ha intrapreso una politica lungimirante e sostenibile in materia di gestione dei rifiuti, ciò che ha permesso di raggiungere il 71% di raccolta differenziata, percentuale che arriva a 85 nella sola Val di Fiemme. Questi risultati hanno indotto di recente la Provincia ad abbandonare il progetto di realizzare un inceneritore, non avendo più combustibile a sufficienza per giustificare un tale impianto».
Più problematico l’utilizzo del compost nel settore della zootecnia dove è anche necessario certificare che il prodotto sia immune da sostanze inquinanti.
(re.newsvda.it)