Osservatorio immobiliare: -22% di compravendite in Valle
«Le misure del governo Monti avranno anche risanato i conti pubblici da una parte, ma dall’altra parte hanno messo in seria difficoltà l’economia reale. Il settore immobiliare è uno dei settori trainanti dell’economia e nel 2012 si sono persi, a livello nazionale, 500 mila posti di lavoro a causa di una contrazione fortissima delle compravendite». Introduce così Roberto Nale, presidente della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), i risultati dell’Osservatorio del mercato immobiliare della Valle d’Aosta.
A dimensionare il fenomeno a livello regionale ci pensa il segretario regionale Angelo Aresu: «In Valle d’Aosta, nel 2012, le compravendite residenziali sono state 1.507, un calo del 22% in confronto alle 1.950 del 2011. Rispetto al 2007, anno del picco di vendite con 2.300 contratti firmati, il calo è del 35%». Calano anche i prezzi delle case, con una contrazione media del 10% e le locazioni residenziali, per le quali si auspica una revisione della legge.
Anche il settore turistico, come ha spiegato Patrizia Diemoz, vice presidente Fiaip, che fino al primo semestre ha retto piuttosto bene, «nel secondo semestre 2012 abbiamo iniziato a registrare un calo, dovuto al clima di incertezza». Un piccolo segnale di speranza arriva dal nuovo governo «che per la prima volta nel suo programma mostra una certa attenzione al settore immobiliare». Da segnalare la controtendenza della locazione delle case vacanza +33% «settore da guardare con attenzione in Valle d’Aosta».
Il settore più in sofferenza sembra essere quello relativo all’acquisto e alla locazione dei capannoni industriali e artigianali .
La sofferenza del mercato immobiliare si ripercuote anche sull’occupazione. Nel 2012 sono calcate del 20%-25% gli associati alla Fiaip, «agenzie che chiudono o che decidono di risparmiare la quota associativa» e si è invertita la tendenza di un paio di anni fa che vedeva aperture di nuove sedi in diverse zone della Valle. «Ora le agenzie si accorpano, chiudono, chi ha potuto farlo ha cambiato attività».
In foto da sinistra Angelo Aresu, Roberto Nale e Patrizia Diemoz
(erika david)