Estorsione e lesioni a danno di un anziano di Hône: un marocchino agli arresti domiciliari
Una misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari per estorsione, rapina e lesioni personali. E’ quanto hanno dato notizia nel corso di una conferenza stampa i militari dell’Arma dei carabinieri. Su ordinanza del gip del Tribunale di Aosta (pm Pasquale Longarini) sono stati disposti gli arresti domiciliari a carico di un marocchino di nazionalità francese, Karim Mohamed El Ghazal (FOTO), 26 anni, che dal 2008 al 2012 – con la scusa di essere un suo lontano parente – si era introdotto stabilmente nell’abitazione di un anziano vedovo di Hône (classe 1938), così da poterlo aiutare nelle faccende domestiche. La situazione, però, era ben presto degenerata, con il marocchino capace di taglieggiare quotidianamente l’anziano, verso cui venivano rivolte sistematiche azioni di violenza fisica e psicologica. Da un primo riscontro, i militari della Stazione dei carabinieri di Donnas e Pont-St-Martin avrebbero stimato in circa 50.000 euro le somme ‘spillate’ negli anni da El Ghazal, nei confronti del quale era stata intestata anche un’autovettura Volkswagen Golf acquistata direttamente dall’anziano. Divenuta ormai insostenibile la convivenza, il signore di Hône si era persino fatto carico del pagamento – per conto del marocchino – del canone di locazione di un appartamento a Pont-St-Martin.
A scoprire lo stato di profondo disagio psico-fisico in cui era caduto l’anziano, è stato un suo vicino di casa, che verso fine maggio era entrato nel suo alloggio e, dopo averlo visto profondamente agitato e con diversi lividi al volto, aveva iniziato a insospettirsi. In quell’occasione, dopo essersi nascosto in uno sgabuzzino, il marocchino era quindi scappato dall’appartamento, venendo così notato dal vicino di casa dell’anziano. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, l’anziano di Hône non avrebbe mai denunciato le violenze cui era costretto in quanto temeva le ritorsioni del marocchino (che sarebbe anche arrivato a minacciarlo di morte).
(patrick barmasse)