«Un Giro della Valle bello, nonostante la grave crisi economica»
Ventitre formazioni provenienti da tutta Europa daranno vita dal 9 al 14 luglio alla 50ª edizione del Giro della Valle d’Aosta – Les Savoie – Mont Blanc. La manifestazione è stata presentata oggi pomeriggio alla biblioteca di Aosta. La corsa scatterà martedì 9 luglio con il cronoprologo di due chilometri e mezzo a Pont-St-Martin e si concluderà domenica 14 con la Pré-St-Didier-Aosta di 89,679 km. In mezzo altre quattro frazioni: mercoledì 10 la Pont-St-Martin-La Magdelein di 154,594 km, giovedì 11 la St-Vincent-Champorcher di 162,192 km, venerdì 12 la Châtel-Châtel di 145,061 km, sabato 13 la Châtel-Morillon Les Esserts di 148,660 km. L’assessore comunale allo sport del capoluogo, Patrizia Carradore, ha annunciato che alla premiazione, prevista nella zona dell’Arco d’Augusto, «parteciperanno anche due giocatori della Juventus, che in quel periodo sarà in ritiro a Châtillon».
Vasco Sarto, patron del Petit Tour, è parso molto emozionato e non ha nascosto che per arrivare all’edizione numero 50 la strada è stata molto impegnativa. «E’ un Giro nato tra grandissime difficoltà legate alla crisi economica – ha spiegato Sarto -; si fa davvero fatica a organizzare una gara così importante, ma a gennaio ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso di non far morire il Valle d’Aosta, che per me è la gara più importante al mondo, anche se, ovviamente, sono di parte. Un grazie speciale va agli sponsor, sia pubblici che privati, che anche quest’anno hanno creduto in noi».
La corsa è stata snellita, con il cronoprologo che, di fatto, fungerà da prima tappa il martedì, invece di rappresentare il vernissage del lunedì, «ma – come ha precisato l’assessore regionale allo sport, Aurelio Marguerettaz -, sarà un cinquantesimo all’altezza della situazione. Abbiamo risparmiato, ma non sulla qualità e questo per merito di Vasco Sarto e dei suoi collaboratori, oltre che delle amministrazioni pubbliche che sostengono la gara».
La FCI della Valle d’Aosta organizzerà una serie di iniziative collaterali per promuovere il Giro. «Abbiamo accettato volentieri la proposta di Sarto – ha spiegato la responsabile del settore strada, Francesca Pellizzer -, d’altronde basta guardarlo negli occhi per rimanere contagiati dal suo entusiasmo. Saremo così presenti a Pont-St-Martin (con un’attività per giovanissimi), La Magdeleine (gli amatori saliranno da Antey lungo la stessa strada percorsa nel finale di tappa dai corridori) e Aosta (dimostrazione di bike trial)».
Al Petit Tour debutterà la maglia etica (traguardi volanti intermedi in cui sprintare certi di sottoporsi a un test del protocollo sanitario appena conclusa la competizione, ovvero una certificazione del corretto approccio all’attività agonistica) ideata dall’A.S.D.Sapientiae Motusque di Sezze che ha ricevuto l’appoggio dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport e il patrocinio del ministero della salute.
In coda alla presentazione il comitato organizzatore ha voluto premiare sette personaggi speciali della corsa valdostana: Gilberto Vendemmiati (vincitore della prima edizione), Italo Zilioli (vincitore della prima tappa), Raimondo Jans (uno dei fondatori della corsa), Giovanni Ramires (patron per vent’anni), Franco Vagneur (campione di ciclocross, uno dei valdostani che ha preso parte al Giro), Olivano Locatelli (DS che ha vinto più giri), Oreste Maquignaz e Mattia Pozzo (corridore che ha vinto più tappe).
(davide pellegrino)