XIV legislatura: rinviata a lunedì 8 l’elezione di presidente della Giunta ed esecutivo
POLITICA & ECONOMIA
di news il
05/07/2013

XIV legislatura: rinviata a lunedì 8 l’elezione di presidente della Giunta ed esecutivo

Slitta a lunedì 8 l’elezione del presidente della Giunta e dell’esecutivo. E’ in calendario alle 9 la seconda seduta straordinaria, con tanto di notturna.
L’opposizione – Alpe, M5S, Pd-Sinistra VdA e Union valdôtaine progressiste – fa sfoggio di arte oratoria che ha tutto il sapore di una strategia dilatoria: intervengono in 14 nel dibattito sull’elezione del presidente: si fanno le 20 e gli interventi non sono conclusi. La seduta termina alle 21, dopo una sospensione richiesta dal capogruppo dell’Uvp Luigi Bertschy, nella quale è presa la decisione del rinvio. Si riprenderà lunedì a dibattito generale non ancora concluso.
Nel pomeriggio primo a intervenire – la voce tremante per l’emozione – nel dibattito generale sull’elezione del presidente della Regione – Augusto Rollandin – è Nello Fabbri dell’Uvp che chiede «un attento monitoraggio degli sprechi nella sanità, un’integrazione dei due poli sanitari, favorire la professionalità senza ingerenze, una sanità diffusa sul territorio e sburocratizzata, sostegno all’infanzia e all’infanzia; mi sarei aspettata un governo di larghe intese. Come si può proporre un governo credibile con una maggioranza così risicata? Non è possibile lavorare per il bene della comunità valdostana se non si coinvolge la minoranza», ha sottolineato la consigliera del Pd-Sinistra VdA Carmela Fontana che ha individuato nella lotta alla disoccupazione, giovanile soprattutto.
Albert Chatrian di Alpe incentra l’intervento sull’inefficienza e arroganza del governo uscente. «Noi vorremmo una maggioranza che governa ma che si confronta con la minoranza», ha ribadito il consigliere che rilancia sull’utilizzo delle partecipate che «come Cva e Finaosta possono essere un motore dello sviluppo. Su questi temi non molleremo». Altro tema caro a Chatrian l’agricoltura per la quale promette «iniziative in aula per ridare fiato, ossigeno a un comparto mortificato nell’ultimo quinquennio». Alessandro Nogara dell’Uvp ha stigmatizzato il comportamento del governo nella vicenda dei forestali.
Auspica una collaborazione reciproca il capogruppo di Stella Alpina Stefano Borrello che dice sì al dibattito acceso ma no alle contrapposizioni di principio. «Dobbiamo essere consapevoli che è finito il tempo delle risorse infinita e lavorare a una politica di programmazione; dobbiamo far sì che i cittadini non continuino ad allontanarsi».
Il consigliere di Alpe Fabrizio Roscio confessa di non essere ancora avvezzo alle modalità della politica. «Oggi devo dire che è mancato il confronto. Vorrei si trovassero punti di incontro su alcuni temi. Lo spero perché altrimenti diventano monologhi», ha puntualizzato Roscio che, citando il capitolo del programma dedicato all’ambiente, alla gestione dei rifiuti e del territorio, ha concesso: «A una prima lettura è condivisibile mi chiedo se le intenzioni seguiranno i fatti». Il programma cita l’educazione ambientale, di differenziata, , di qualità di aria, acqua e suolo, di massima attenzione all’utilizzo delle risorse idriche. Si è detta rincuorata dal fatto che sono sparite dal programma le grandi opere Chantal Certan (Alpe) che ha chiesto una maggiore sensibilità verso la scuola e gli insegnanti.
Insiste sulla legalità e sulla moralità Jean Pierre Guichardaz (Pd-Sinistra VdA) che ha tuonato: «Non credo i valdostani meritino di essere governati da chi ha avuto a che fare con la magistratura». Duro sulla sanità: «Nel programma non c’è una parola sul futuro del sistema sanitario, nulla sulla riorganizzazione dei primariati, nulla sul precariato, c’è un accenno minimale alla prevenzione e alla salute sui luoghi di lavoro».
Per il capogruppo di Alpe Patrizia Morelli l’aeroporto Corrado Gex «va restituito agli sport dell’aria e i soldi per la riqualificazione investiti per la creazione di micro cantieri». Spara a zero sulle politiche per il turismo «rimaste all’era glaciale». L’intervento di Elso Gerandin (Uvp) è in difesa del sistema degli enti locali e ribadisce che «la spending review non si applica ai comuni valdostani. Noi la gestione associata la facciamo da 15 anni; noi abbiamo bisogno di un modello diverso».
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Ferrero parla dell’ «inopportunità politica e istituzionale della candidatura, una casa si costruisce su fondamenta solide e questa ci pare una ristrutturazione su sabbie mobili». Poi Ferrero snocciola le vicissitudini giudiziarie di Augusto Rollandin e di alcuni funzionari dell’equipe di governo. Chiede: «E’ questo un vero programma o una fiaba registrata per 35 alunni distratti». Evoca Ferrero le risorse idriche sfruttate da pochi, le leggi che mortificano la piccola distribuzione, gli sprechi per l’aeroporto, l’immobilismo per la ferrovia, la progressiva degradazione dell’apparato amministrativo regionale.
«Dalle Alpi alle Piramidi», taccia così il programma di legislatura della maggioranza il capogruppo del Pd-Sinistra VdA Raimondo Donzel e denuncia «mancanza di concretezza; nessun riferimento concreto ma impegni generici e vaghi.
Respinto al mittente l’ordine del giorno della minoranza che chiede di anticipare la discussione sulla nomina del presidente della Regione per un «problema di legalità che è emerso in questo periodo», spiega il consigliere di Alpe Alberto Bertin e chiede, a nome di tutta la minoranza, di non presentare la candidatura di Augusto Rolladin. Si procede con l’ordine del giorno. «Vediamo tutti i giorni gli effetti negativi della crisi – ha esordito il presidente in pectore Rollandin nel suo intervento di presentazione del programma della XIV legislatura – e li vedremo ancora. La Valle d’Aosta ha tenuto la barra dritta e i valdostani hanno saputo fare fronte alle difficoltà. Governare quando le risorse diminuiscono a vista d’occhio non è stato facile: abbiamo garantito i servizi. Sobrietà e austerità sono stati i due ingredienti ai quali l’esecutivo si è attenuto. Se la Valle d’Aosta non sarà coesa il rischio è che il nostro Statuto speciale venga cancellato». Tra gli obiettivi Rollandin ha posto l’accento sulla necessità di «rinsaldare le radici e la nostra autonomia per meglio assicurare benessere e sviluppo alla Valle d’Aosta». Ha poi snocciolato i punti: valorizzare le particolarità linguistiche e culturali, investire sugli Enti locali, garantire la vivibilità nelle valli laterali in un’ottica di sostenibilità, far riconoscere le peculiarità della montagna, controbilanciare gli effetti negativi della crisi aiutando le famiglie e le imprese, porre le basi per lo sviluppo futuro, perseguire il federalismo, sostenere l’agricoltura, proteggere il territorio, valorizzare i prodotti e prestare attenzione all’ambiente.
(danila chenal)