Morte sospetta in ospedale: la Casa del Consumatore chiede all’Usl l’avvio di un’indagine amministrativa interna
«Ho chiesto all’Azienda Usl della Valle d’Aosta di avviare al più presto un’indagine amministrativa per verificare quanto prima il reale livello di organizzazione interno all’ospedale regionale Umberto Parini di Aosta, soprattutto per verificare se questo è rimasto fermo alla disorganizzazione del 2005, quando un paziente venne letteralmente abbandonato a se stesso, e alla fine è morto». Dichiarazioni pesanti, quelle dell’avvocato del foro di Aosta, Orlando Navarra (FOTO), nonché presidente regionale della Casa del Consumatore, che ha voluto raccontare le ultime «terribili» settimane di vita di Giorgio Peloso, morto l’11 dicembre del 2005 – all’età di 68 anni – nel reparto di Medicina Generale dell’ospedale regionale Umberto Parini di Aosta, struttura in cui si trovava ricoverato dal 18 novembre dello stesso anno per grave insufficienza cardio-respiratoria. «Ho deciso di rendere finalmente pubblica questa storia di presunta malasanità perché suffragata da una perizia tecnica (acquisita agli atti nel processo di Appello a Torino, ndr) che al solo leggerla lascia semplicemente di sasso», spiega. Una morte che ha subito suscitato una strana sensazione nei parenti del defunto, in particolare nel fratello Sergio Peloso, tanto da indurlo a promuovere una causa civile contro l’Azienda Usl della Valle d’Aosta per presunto omicidio colposo. Una causa che in primo grado diede torto ai ricorrenti, condannandoli al pagamento di 15.000 euro di spese legali: in pratica, il giudice del Tribunale di Aosta non ravvisò alcuna negligenza e imperizia nelle attività diagnostica e terapeutica operate dal personale medico e infermieristico del reparto nei confronti di Giorgio Peloso. «La grande novità è però emersa soltanto dinanzi alla IV sezione civile della Corte d’Appello di Torino – incalza subito l’avvocato Orlando Navarra -: dalla relazione prodotta dai consulenti tecnici d’ufficio nominati direttamente dalla Corte (i dottori Bruno Magliona e Paolo Spirito, ndr), si evince con chiarezza che alla base della morte del signor Giorgio Peloso c’è stata ‘la condotta colpevolmente omissiva dei sanitari dell’Azienda convenuta’». Nella relazione dei due consulenti incaricati, inoltre, si legge: «Le prestazioni professionali poste in essere in favore del signor Peloso in occasione del ricovero presso il reparto di Medicina Generale dell’ospedale di Aosta sono connotate da imperizia e negligenza». E ancora: «La condotta omissiva dei sanitari dell’Azienda convenuta non ha consentito di prevenire l’evoluzione verso l’arresto cardiocircolatorio e quindi verso il decesso del paziente; la molteplicità e la gravità delle omissioni che hanno caratterizzato la condotta dei sanitari dell’Azienda convenuta, inducono a ritenere gravi gli elementi di colpa precedentemente delineati».
L’udienza conclusiva del processo di Appello è stata fissata per il prossimo 10 ottobre, dopodiché – trascorsi i necessari periodi concessi dalla Corte per la formulazione delle conclusioni e delle repliche, in assenza di un eventuale accordo extragiudiziale tra le parti – si andrà a sentenza.
In merito alla richiesta di avvio di un’indagine amministrativa interna inoltrata all’Azienda Usl della Valle d’Aosta, dalla Struttura complessa di Comunicazione hanno fatto sapere che replicheranno domattina, venerdì 19 luglio, non appena riuniti i vertici della direzione sanitaria unitamente all’ufficio legale aziendale.
Sul caso in sé, invece, bocche cucite, almeno fino a quando non si metterà la parola fine al secondo grado di giudizio.
(patrick barmasse)