Inchiesta ospedale: chiesto il rinvio a giudizio per Augusto Rollandin
Sono state firmate questa mattina, in Procura ad Aosta, le richieste di rinvio a giudizio per tutti e sette i destinatari degli avvisi di garanzia notificati il 17 giugno scorso nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri ‘Usque Tandem’, indagine nata «a seguito della rivalutazione di alcuni aspetti significativi che erano emersi nel fascicolo relativo all’inchiesta ‘Tempus Venit’», ha spiegato il procuratore capo di Aosta, Marilinda Mineccia (FOTO).
Rinviati a giudizio sono quindi il presidente della Regione, Augusto Rollandin, l’imprenditore nonché amministratore unico della società St-Bernard Srl, Giuseppe Tropiano, l’amministratore unico della società di scopo Coup Srl, Paolo Giunti, e gli ingegneri Serafino Pallù, Alessandro De Checchi e i professionisti napoletani Matteo Gregorini e Biagio De Risi.
Le ipotesi di reato vanno dall’abuso d’ufficio aggravato all’abuso d’ufficio finanche alla turbativa d’asta.
L’inchiesta ‘Usque Tandem’ si compone di due tronconi: uno relativo all’abuso d’ufficio aggravato contestato nell’ambito dei lavori e dell’acquisizione del parcheggio pluripiano da parte dell’amministrazione regionale attraverso un contratto di acquisto di cosa futura da un privato (la società St-Bernard Srl), l’altro inerente all’abuso d’ufficio e alla turbativa d’asta per le procedure di affidamento adottate rispettivamente per la realizzazione del tunnel di collegamento sotto via Roma e per i servizi di ingegneria e architettura utili all’intervento di ampliamento dell’ospedale.
«Sull’operazione dell’ex Residence Mont Blanc numerosi esposti ci erano già giunti nel 2010 – commenta il procuratore Marilinda Mineccia – tutte segnalazioni che abbiamo verificato e poi archiviato. Detto questo, una volta analizzati alcuni elementi emersi nell’inchiesta ‘Tempus Venit’, soprattutto intercettazioni, abbiamo ritenuto opportuno riaprire il fascicolo sull’ex Residence Mont Blanc, ipotizzando dapprima una serie di reati che sono stati poi archiviati. Alle ipotesi di reato che stiamo contestando agli indagati siamo giunti al termine di un’indagine a cui abbiamo lavorato negli ultimi sei mesi», ha precisato ancora il procuratore capo Marilinda Mineccia.
«Nel periodo intercorso tra l’invio degli avvisi di garanzia ai diretti interessati e la giornata odierna nessuno ci ha mai contattati per chiedere di essere sentito o per chiedere il deposito di eventuali memorie difensive», ha concluso il procuratore capo aostano.
(patrick barmasse)