Tribunale: condannata l’amministratrice Graziella Picchiottino, che dovrà risarcire 35.000 euro ai suoi ex condomini
E’ stata condannata a 4 mesi di reclusione, pena sospesa previo risarcimento dei danni (35.000 euro) alla parte civile entro tre mesi dal deposito della sentenza (più la liquidazione di 3.200 euro quale parcella dell’avvocato di parte civile), Graziella Picchiottino, 55 anni di Sarre, che nel maggio scorso venne denunciata dalla Guardia di Finanza di Aosta – in qualità di ex amministratrice del condominio ‘Corléans’ (FOTO) – per i reati di appropriazione indebita continuata con abuso di autorità e falsità materiale.
I fatti contestati all’imputata, nell’udienza tenutasi questa mattina dinanzi al giudice del Tribunale di Aosta, Marco Tornatore, alla presenza del consulente tecnico d’ufficio, il dottor Angelo Safina, e dei due consulenti di parte, risalgono al periodo di amministrazione dello stabile compreso tra il luglio del 2007 e il giugno del 2011.
Secondo l’accusa, Graziella Picchiottino, avendo la piena disponibilità del conto corrente bancario condominiale, avrebbe utilizzato i soldi dei condomini per fare fronte a spese personali e della propria famiglia mediante l’utilizzo di denaro contante e assegni bancari, per un valore complessivo ammontante a circa 140.000 euro (la cifra scritta nel capo di imputazione risultava però di 197.280 euro).
Nel processo odierno, svoltosi con rito abbreviato, a sottoporsi alle domande del difensore dell’imputata, l’avvocato Corrado Bellora, e del difensore della parte civile, l’avvocato Lorenza Palma, è stato il perito nominato dal Tribunale, Angelo Safina, che ha concluso la sua relazione con due differenti ipotesi: l’ipotesi A, ovvero che da parte della signora Picchiottino non ci sarebbe stata alcuna appropriazione indebita dal conto corrente condominiale, così come sostenuto dal consulente di parte Jean-Claude Mochet; l’ipotesi B, ovvero che l’ammontare dei prelievi non supportati da pezze giustificative da parte della signora Picchiottino sarebbe in realtà ammontato a 49.992 euro.
Da qui la discussione in aula, con l’avvocato Corrado Bellora che ha sottolineato: «Pur con una contabilità gestita in maniera confusa e anomala, almeno da un punto di vista prettamente formale, all’atto del passaggio della cassa e del conto condominiali al successore di Graziella Picchiottino, l’amministratore Marco Pagliarin, la situazione contabile del condominio era comunque regolare, senza debiti pregressi e con le uscite che pareggiavano con le entrate».
Di parere diametralmente opposto l’avvocato Lorenza Palma, in rappresentanza dei condomini, che ha dichiarato: «La signora Picchiottino, per giustificare l’ingiustificabile, ovvero gli ammanchi (pari a 120.066 euro secondo la difesa di parte civile, ndr), fatti di prelievi sia dalla cassa, sia dal conto corrente condominiale per il pagamento di spese personali, ha più volte inserito in contabilità fatture di fatto inesistenti. I condomini, considerati i vincoli di conoscenza e rispetto nutriti nei confronti della Picchiottino e della sua famiglia, si fidavano ciecamente della loro amministratrice, probabilmente hanno sbagliato a non aver mai voluto controllare a fondo la contabilità, anche se questo non esclude le pesanti responsabilità in capo all’imputata (la vicenda emerse a fine 2010, quando nello stabile entrarono ad abitare alcuni nuovi condomini, che si sarebbero accorti di alcune gravi anomalie contabili, ndr)».
Il difensore di Graziella Picchiottino ha già annunciato che impugnerà la sentenza dinanzi alla Corte d’Appello di Torino, mentre l’avvocato di parte civile ha affermato di voler prima prendere visione delle motivazioni della sentenza, così da conoscere le ragioni che hanno portato il giudice «a quantificare in 35.000 euro il danno cagionato ai condomini».
(patrick barmasse)