Medicina sportiva: lo studio della dottoressa Filippella sarà presentato al Siommms di Bologna
I risultati della ricerca scientifica svolta dalla dottoressa Mariagiovanna Filippella (foto) sullimpatto che il calcio professionistico ha sul metabolismo osseo e sulla densità minerale ossea saranno presentati al prossimo Congresso Siommms 2013 in programma dal 14 al 16 novembre a Bologna. Il lavoro rappresenta un importante contributo a una materia che finora ha visto lo svolgimento di diversi studi sulle donne e pochi sugli uomini (gli unici in termini di densità minerale ossea, mentre nulla era stato fatto sul metabolismo). Il responsabile medico sanitario del Vallée dAoste, in collaborazione con lUniversità di Napoli, ha diviso lo studio in diverse fasi, seguendo e analizzando i giocatori con un continuo monitoraggio per verificare il miglioramento dellassetto corporeo nel corso della scorsa stagione agonistica nei campi di specifica ricerca scientifica: dieta e allenamento, attività fisica e sportiva, apparato muscolo-scheletrico, metabolismo e ormoni.
Lattività fisica ha un ruolo essenziale nel favorire i processi di osteoformazione per una massa ossea e una densità ottimali ed è anche importante per assicurare una massa muscolare adeguata al mantenimento di un efficiente apparato muscoloscheletrico in grado di fornire stabilità e ridurre il rischio di cadute/traumi e quindi di frattura. L’obiettivo dello studio della dottoressa Mariagiovanna Filippella era migliorare le performance atletiche dei calciatori riducendone il rischio di infortuni, in continuo incremento tra gli sportivi. La ricerca è stata condotta a inizio e fine campionato su tutti i calciatori del Vallée dAoste, che sono stati sottoposti (previo consenso) a una valutazione del metabolismo osseo, attraverso prelievi ematici e urinari, e a una valutazione della densità minerale ossea mediante MOC. I risultati hanno mostrato un incremento della densità minerale ossea in tutti i calciatori: i valori più elevati sono stati riscontrati nei soggetti con più anni di attività sportiva. In termini di metabolismo osseo, invece, si sono riscontrati livelli di vitamina D significativamente ridotti alla fine del campionato rispetto allinizio; a valori più bassi di vitamina D corrispondeva un maggior numero di infortuni (lesioni legamentose, tendinee e muscolari), quindi una terapia integrativa con vitamina D nei calciatori con insufficienti o carenti livelli della stessa, potrebbe migliorare la forza muscolare, ridurre il dolore muscolare e limitare il rischio di infortuni. Questa terapia integrativa contrasterebbe in modo efficace il danno muscolare, fino alla scomparsa completa dei sintomi e alla radicale riduzione del rischio di caduta e di infortunio. Una ricerca come quella effettuata dal responsabile medico del VdA, serve anche a migliorare la qualità dellorganizzazione alimentare dellatleta, della sua performance sportiva e, in definitiva, della sua qualità di vita presente e futura.
Proprio per questo, in questa stagione agonistica, parallelamente al precedente progetto scientifico, la dottoressa Filippella prosegue, insieme allo staff tecnico e medico, il programma di formazione sulla corretta alimentazione coinvolgendo il settore giovanile attraverso una serie di incontri con i genitori degli atleti già effettuati con i calciatori della prima squadra e dello staff tecnico. La lezione dal titolo “Alimentazione e miglioramento delle performance atletiche” rientra nel progetto di ricerca attivato nel 2012 dal Vallée dAoste per seguire i giocatori durante la fase agonistica e nel dopo partita.
(d.p.)