Consiglio Valle; La Torre, ”non siamo una regione del terzo mondo”
A mettere pepe nella discussione generale sul bilancio regionale in Consiglio Valle è Leonardo La Torre (Uv) che si accalora per lintervento di Raimondo Dozel (Pd-Sinistra VdA).«Lei denigra e descrive la Valle dAosta come una regione del terzo mondo mentre è stata un modello di sviluppo di cui ci dovremmo vantare anche oltre confine; non lasciamo anziani e famiglie da sole». La Torre, che dice di tenere per Matteo Renzi,ribadisce «lingerenza dello Stato» e sbotta: «Smentendolo nega la verità. E forse preoccupato che le forze autonomiste e regionaliste si parlino togliendo spazio a quelle nazionali? Di fronte al non mantenimento dellimpegno la resistenza civile è dobbligo».
Il capogruppo del Pd aveva ricordato con veemenza le promesse della Giunta: «Ipse dixit: non saranno fatti tagli alla sanità – una sciabolata da 20 milioni – alla scuola distrutta a colpi di machete -; ipse dixit: lagricoltura si difende a oltranza tagli impressionanti, dal 2010 a oggi il settore perde il 78% ; tagli del 13% sulla spesa del personale: in quanti andranno a casa? Tagliati tre milioni agli anziani e agli inabili, via un milione alle famiglie con bambini mentre aumentano le persone anziane e diminuisce la natalità. Andava fatto l’esatto contrario. Raccontate ai cittadini la verità; ci sono 42 milioni di euro di domande bloccate dite ai cittadini chiaramente cosa accadrà. Una spesa corrente all87% condanna la Valle dAosta alla morte. Qui non si toccano i dirigenti ma si lasciano indietro precari e giovani; ci siamo arrabattati per cambiare questa finanziaria perché altrimenti la Valle va dritta allo schianto».
Per Patrizia Morelli (Alpe) «sarebbe stato meglio concentrare le risorse sulla riqualificazione energetica degli edifici, sulla gestione dei rifiuti anziché progettare grandi opere sulle quali fate ora retromarce spettacolari; correte diritti solo verso i treni bimodali».
Per Elso Gerandin(Uvp): «Nulla è stato fatto per gli investimenti; avete taciuto la verità facendo crollare imprese e rischiate di perdere il treno dellEuropa per errori». Snocciola altri tagli Gerandin e sbotta: «Unico capitolo in aumento è quello del trasporto aereo». Per Gerandin «basta parlare di finanza locale, chiamatela creativa: siete riusciti praticamente ad azzerare i fondi per le ristrutturazioni e le manutenzioni delle micro comunità, a tagliare 600 mila euro per gli assegni post natale, 300 mila euro per le tate familiari, via 6 milioni per le calamità. Le risorse alle quali i sindaci potevano accedere sono sparite; avete cancellato i Fospi, tolto 14 milioni sul servizio idrico. Avete messo 64 nuove leggi di settore a carico degli Enti locali prendendoli per Pozzo di San Patrizio, i Comuni dovranno intervenire a sostegno di silicotici, invalidi, fondazioni onlus, delle donne maltrattate e del trasporto locale e tanto altro ancora».
(danila chenal)