Grande calore allo Splendor per La Scena di Comencini
Due amiche, due visioni delle relazioni con gli uomini totalmente diverse: Maria, (interpretata da Maria Amelia Monti), si concede con più facilità, senza porsi troppi interrogativi e seguendo quello che lei definisce il «linguaggio del corpo» ; Lucia, (Angela Finocchiaro), al contrario, è meno espansiva, più rigida e meno propensa agli incontri casuali da «una notte e via».
Una domenica mattina Lucia raggiunge l’amica, reduce da una notte brava, a casa sua e in seguito a un equivoco avranno modo, grazie all’ultima conquista di Maria, di dirsi finalmente ciò che in anni di amicizia non si sono mai dette e di definire le visioni diverse del mondo che i due generi sessuali hanno.
Per stessa ammissione delle due amiche gli uomini e le donne sono su due pianeti diversi e ogni tanto «uno di un pianeta ne acchiappa una dell’altro»: una commedia brillante, divertente e dai mille spunti di riflessione.
Due donne e due femminilità opposte che si scontrano unendosi alla fine e facendo fronte comune contro il pianeta uomo.
Ancora una volta Cristina Comenicini si affida alle donne per toccare i temi più delicati della vita: la solitudine umana, le amicizie, l’amore e il destino, ancora una volta dopo la pièce teatrale «Due partite» la riflessione parte dalle donne e alle donne arriva, procedendo fra sorrisi amari e risate incontenibili.
Una sublime interpretazione di due delle attrici di teatro più amate e apprezzate del momento che giocano sulla scena con una semplicità che abbatte il muro della recitazione, come se non stessero seguendo un copione, ma fossero davvero due amiche la domenica mattina.
Ad affiancare due mostri sacri del teatro italiano il giovane Stefano Annoni, che si rivela essere il perno intorno al quale le innumerevoli riflessioni delle due amiche ruotano, ma che non viene risparmiato dalla voglia della regista di indagare l’animo umano: nella seconda parte sarà infatti il ragazzo a svelare le sue debolezze e la fonte della sua rabbia.
Uno Splendor sold out e molto caloroso per la seconda rappresentazione della pièce «La Scena», merito della fama delle attrici, ma non solo, complice la bravura di Cristina Comencini di unire temi che non sempre fanno venir voglia di sorridere, come la solitudine umana in questo caso, e una comicità sottile ma sempre efficace.
(alessandra borre)