Mobilità Aosta, l’Uppi contro le nuove tariffe della ZTL; «penalizzano i residenti e sono illegittime»
L’Unione piccoli proprietari immobiliari si scaglia contro il nuovo regolamento per le ztl che dal gennaio 2014 prevede nuove tariffe per l’accesso alle stesse, «con l’obiettivo di razionalizzare e disincentivare gli ingressi dei veicoli a motore e ridurre il numero degli stessi autorizzati alla circolazione, salvaguardando ambiente e qualità dell’aria» – secondo l’intento dell’amministrazione comunale. «Una scelta che cozza con il buon senso e si inserisce in una logica di comportamento delle pubbliche amministrazioni che tendono in ogni occasione a far cassa, aumentando inesorabilmente i costi di mantenimento della casa e in generale la fiscalità comunale sugli immobili».
Spiegano il presidente dell’Uppi Sandro Vigna e il segretario Adolfo Dujany, «disciplinare e ridurre gli accessi nel centro storico è sacrosanto ma ciò non deve disincentivare il cittadino che vi abita stabilmente. Si dice che si vuole rivitalizzare il centro storico della città e poi si consente ai residente di parcheggiare le proprie auto nelle autorimesse ivi ubicate soltanto a pagamento, così come viene penalizzato quel proprietario o inquilino che risiede nel centro che deve caricare o scaricare dei beni o la spesa, attraverso una nuova tassa, a differenza di quanto avviene in numerosi comuni tra i quali Milano e Torino, dove gli accessi per i residenti sono gratuiti».
L’Uppi si riferisce alle nuove norme di gestione delle ztl, approvate dalla Giunta nel mese di settembre e che entreranno in vigore il primo gennaio 2014, e in particolare al contrassegno di tipo A, rilasciato per il solo transito ai proprietari o aventi disponibilità di autorimessa o posto auto su auto privata, che ha un costo annuo di 15 euro.
Secondo quanto dichiarato dall’amministrazione comunale in sede di approvazione delle nuove norme di gestione, «gli incassi introitati attraverso la tariffazione degli accessi alla ztl saranno destinati all’acquisto di arredi urbani per valorizzare il centro storico, per completare il sistema di videocontrollo, per installare barriere mobili per delimitare le aree pedonali e per gli addobbi verdi o floreali delle strade con limitazioni al traffico».
Nelle mire dell’Uppi anche la limitazione all’esenzione dall’IMU nel caso in cui l’alloggio sia concesso in comodato gratuito dal proprietario al proprio figlio; così come consentiva la normativa infatti, il comune ha ‘abbuonato’ il versamento dell’imposta, limitando però ai casi in cui il reddito del nucleo familiare del comodante o del comodatario sia contemporaneamente inferiore a 40 mila euro, con la conseguenza che quasi nessun proprietario potrà beneficiare di tale agevolazione».
L’Uppi chiede al Governo della città di attenersi alle promesse fatte; «ci veniva assicurato che differenziando i rifiuti, i cittadini avrebbero pagato tale servizio comunale sempre meno; in realtà, in città, l’attività differenziata è aumentata, così come di pari passo aumenta il costo del servizio, senza alcuna correlazione col reale carico di rifiuti consumato da ciascun cittadino».
(c.t.)