Consiglio Valle, approvato il disegno di legge che taglia altri 68,3 milioni dal bilancio
Il Consiglio Valle pre-natalizio ha approvato in mattinata 18 voti a favore, 17 contrari – il decreto legge che accantona 68,3 milioni da versare allo Stato è di 197,5 milioni di euro il contributo totale della Valle dAosta – , concede due milioni agli Enti locali e permette la costruzione di un parcheggio a Pré-Saint-Didier. Così Ego Perron, capogruppo dellUv, chiama a votare compatti in aula consiliare: «Credo che il Consiglio si presenti alla votazione di questo atto avendo fatto la propria parte responsabilmente fino in fondo: lo ha fatto di fronte a uno Stato, a volte sordo che predica bene e razzola male, che non tiene conto dei bisogni, che chiede e impone ma non fa un passo per raggiungere una diminuzione della spesa». Non nasconde Perron di essere «preoccupato per il futuro della Valle dAosta e per la sua autonomia finanziaria».
Chiarisce lassessore alle Finanze Mauro Baccega che «le risorse da accantonare non andranno tolte alle strutture e non andranno a intaccare il bilancio di previsione» e denuncia «con la Capitale abbiamo rapporti difficili e non è un mistero; siamo ancora una volta il salvadanaio dello Stato». Ribadisce i rapporti tirati con la Capitale il capo dellesecutivo Augusto Rollandin «ma gli accordi devono essere mantenuti» e nega che la Regione abbia ottenuto meno di Trento e Bolzano perché «la verità è che il federalismo si è svuotato».
«La variazione di bilancio di oggi conferma che le cose già si sapevano da lungo tempo ma qualcuno ha voluto celare la verità e i 68 milioni sono lultimo atto della farsa», ha denunciato il consigliere dellUvp Elso Gerandin intervenuto nel dibattito stamattina in aula. Secco Stefano Ferrero del Movimento 5 Stelle: «Con questo disegno di legge si recita il de profundis di questa maggioranza che non conta a Roma, che racconta bugie, che non agisce secondo le regole; dopo le feste andremo a piantare il coltello nelle piaghe che non sono state ancora aperte».
«E un atto delicato che riguarda 68 milioni di euro e non certo i due milioni, che non sono bruscolini,dei sindaci», ha puntualizzato Raimondo Donzel (Pd-Sinistra-VdA) e mette in luce il fatto che «questo atto prevede pesanti tagli di cui tutti quanti prendano coscienza e bisogna registrare in modo diverso i rapporti con lo Stato». «Le cifre non ci stupiscono poiché sono la conseguenza del famigerato patto di palazzo Grazioli sul federalismo fiscale da dove siamo usciti come Valle dAosta finanziariamente diminuiti e politicamente più deboli; il rapporto con lo Stato va ripensato e ricostruito», ha sentenziato Alberto Bertin (Alpe).
(danila chenal)