Insegnante scomparsa: scattate ricerche in cinque cliniche tra Italia, Svizzera e Francia
Di Christiane Seganfreddo, a oggi, non è stata trovata alcuna traccia.
Tutto rimane fermo alle due segnalazioni giunte dalla collina di St-Pierre nella tarda mattinata del 1° gennaio, quando due signore – rispettivamente alle 11.30 e alle 12.30 – avevano affermato di averla vista a Meod e Verrogne, due villaggi in quota sulla strada dei Salassi, a St-Pierre.
Un mistero, insomma, che gli uomini della Squadra mobile della Questura di Aosta – così come anticipato lunedì da Gazzetta Matin – starebbero cercando di scardinare attraverso l’analisi dei dati dell’iPad in uso eslusivo all’insegnante quarantatreenne, che prima di spegnerlo ha però provveduto alla cancellazione di tutta la cronologia delle ricerche web effettuate.
Più nel dettaglio, secondo gli accertamenti svolti dal centro di Polizia postale e delle comunicazioni di Torino, la donna aostana – di cui non si hanno più notizie dall’alba del 30 dicembre, quando uscì dalla sua abitazione di viale Gran San Bernardo per non farvi più rientro – avrebbe navigato online fino alle 3.44 della mattina stessa della scomparsa, visitando siti internet di svariate cliniche specializzate nella cura della miastenia oculare, patologia che ultimamente l’avrebbe fatta cadere in uno «stato di difficoltà psicologica».
Secondo quanto appreso, è proprio in questa direzione che nelle ultime ore si starebbero indirizzando gli inquirenti: gli accertamenti della Squadra mobile si stanno concentrando, in particolare, su cinque centri specializzati in malattie degli occhi tra Italia, Svizzera e Francia.
La speranza, insomma, è di trovarla in uno di questi.
(pa.ba.)