«Piccola Chri, raggiungi il cielo, lascia la terra, lascia il tuo mantello di sofferenza»
«Vai e trova la luce». «Vola, piccola Chri, vola». «Dolce rondine, vai lontano». E ancora: «Raggiungi il cielo, lascia la terra, lascia il tuo mantello di sofferenza».
Questi sono soltanto alcuni dei messaggi di addio appesi dagli alunni sul cancello di ingresso del plesso scolastico Luigi Einaudi di Aosta, dedicati alla memoria di Christiane Seganfreddo, l’insegnante quarantatreenne di arte e immagine trovata morta nella tarda mattinata di sabato in un ruscello a servizio delle vigne gestite dall’Institut Agricole Régional in frazione Grand Signayes, sulla prima collina di Aosta.
Christiane, che mancava da casa dall’alba del 30 dicembre scorso, quando uscì da una porta finestra della sua abitazione di viale Gran San Bernardo per non farvi più ritorno, ultimamente era apparsa come una donna tormentata, «in difficoltà psicologica» l’hanno definita sin da subito gli inquirenti, per via di quella miastenia oculare che sembrava aver fatto irruzione nella sua vita dopo una visita specialistica a cui si era sottoposta il 10 dicembre.
Dalle scuole Luigi Einaudi mancava dal 27 novembre, da quando aveva deciso di prendersi un periodo di congedo.
«Una brava insegnante», ci aveva riferito qualche settimana fa il dirigente scolastico della scuola, Rosina Meloro.
Christiane, visti gli attestati di stima e vicinanza di questi giorni, era molto di più.
I funerali di Christiane Seganfreddo si terranno domani, giovedì 20 febbraio, alla chiesa di Santo Stefano di Aosta. Dopo le esequie, la salma partirà quindi alla volta del cimitero di St-Vincent, dove verrà tumulata nella tomba di famiglia.
L’insegnante lascia il marito Renato Guillet, il figlioletto Alain, i genitori Piera e Giordano, e i fratelli Monica e Vittorio.
(pa.ba.)