Processo ai vertici dell’Aeroclub: tutto da rifare, la pubblica accusa si è dimenticata di chiedere il rinvio a giudizio degli imputati al gup
Tutto da rifare, o quasi. Questa mattina è stato rimandato alla Procura, «per le determinazioni del caso», il fascicolo relativo alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche per la quale sono chiamati a rispondere l’attuale presidente dell’Aeroclub Valle d’Aosta, Attilio Viglino, 55 anni di Aosta, il presidente fino al 2008 Matteo Santin, 43 anni di Quart, e il presidente fino al 2011 Gianni Peruzzi, 57 anni di Aosta.
Motivo? Per il tipo di reato contestato agli imputati nel capo di imputazione, facente riferimento all’articolo 640 bis del codice penale, con pene da uno a sei anni di reclusione, «ci sarebbe dovuta essere la celebrazione dell’udienza preliminare dinanzi al gup in quanto il reato contestato è soggetto a tale rito», ha commentato preliminarmente il pool legale degli imputati, costituito dagli avvocati Giuseppe Galli, Adriano Consol e Cristina Carlotti.
Un’eccezione, quella presentata «in via preliminare» dai difensori, accolta dal giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Davide Paladino.
In pratica la pubblica accusa avrebbe dovuto richiedere il rinvio a giudizio degli imputati al gup del Tribunale di Aosta anziché citarli direttamente davanti al giudice monocratico.
L’inchiesta fa riferimento all’emissione di fatture «relative a operazioni inesistenti» per 173.494 euro di «passivi fittizi» e a una presunta truffa ai danni della Regione (costituitasi parte civile nel procedimento così come l’Agenzia delle Entrate) per complessivi 185.357 euro erogati sotto forma di contributi dal 2006 al 2011.
In particolare, sotto la lente della Guardia di Finanza sono finite fatture emesse dalla società Stol Srl – di cui Matteo Santin è «legale rappresentante e amministratore unico» e Gianni Peruzzi «amministratore di fatto» – a favore dell’Aeroclub Valle d’Aosta «al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto».
Inoltre, presentando bilanci «non rispondenti al vero», gli imputati avrebbero «indotto in errore la Regione, che confidando sul possesso di determinati requisiti, ha indebitamente erogato contributi all’Aeroclub Valle d’Aosta».
Ora la palla passa nuovamente alla Procura, che dovrà quindi chiedere il rinvio a giudizio dei tre imputati al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Aosta.
(pa.ba.)
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