Billia, sullo sciopero arriva la solidarietà delle minoranze in Consiglio Valle e la precisazione del Casinò
Sullo sciopero indetto dalle Rsu per il mancato rinnovo dell’accordo integrativo scaduto a fine anno e dal quale le segreterie dei sindacati confederali hanno preso le distanze, interviene la Casa da Gioco, che ne ha avuto notizia solo oggi, con un comunicato.
«Uniniziativa che risulta improvvisa, anche perché i motivi dello sciopero sono assolutamente infondati in quanto lazienda non ha assunto alcuna iniziativa unilaterale, ma ha applicato correttamente i contratti
e gli accordi vigenti – si legge nella nota -. Infatti, lo scorso 31 dicembre 2013 è scaduto il contratto integrativo aziendale che, tra gli altri, prevedeva un premio di produttività, un nuovo accordo è oggetto di trattativa in quanto quello precedente non ha più alcuna efficacia».
Secondo l’azienda dopo l’ultimo incontro del 17 febbraio società e Rsu si erano lasciati con l’intenzione di risentirsi dopo l’assemblea dei lavoratori del 20 febbraio. «LAzienda non avendo ricevuto più alcuna richiesta di incontro, aveva già provveduto a convocare le Organizzazioni Sindacali per l11 di marzo».
La società conclude spiegando che «La Casino de la Vallée S.p.A. non ha facoltà di adempiere unilateralmente ad un contratto scaduto, ha semplicemente cessato di applicare un accordo venuto meno in attesa di ridefinirne eventualmente i contenuti insieme alla controparte».
L’astensione del lavoro (oggi gli amministrativi, domani i tecnici) non sembra però disturbare in particolar modo l’attività dell’hôtel e del Casinò che non ha prevista la cancellazione di eventi programmati nel fine settimana.
Al tempo stesso sulla questione intervengono i gruppi consiliari Uvp, Alpe, Ps e M5S che «esprimono piena solidarietà ai lavoratori che hanno indetto uno sciopero in seguito al taglio unilaterale degli stipendi operato alle loro buste paga».
«Ancora una volta – si legge nel comunicato -, l’incompetenza dell’amministratore e della dirigenza della Casinò de la Vallée spa ricadono sui lavoratori delle fasce retributive più deboli, che diventano così le prime vittime della pessima gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent».
(re.vdanews.it)