Rapina campanacci: condannato a 3 anni l’intermediario Corrado Daudry
Corrado Daudry di Quart, 62 anni il prossimo 18 marzo (FOTO), è stato condannato questa mattina a 3 anni di reclusione – oltre a una provvisionale di 20.000 euro immediatamente esecutiva di risarcimento danni – per la rapina pluriaggravata dell’8 febbraio del 2012 nell’abitazione dell’anziana Cornelia Bétral, 92 anni, al Pont Suaz di Charvensod.
Dalla casa della donna, che venne immobilizzata su un letto con braccia, gambe e collo legati, vennero rubati 12 campanacci di valore, due dei quali mai restituiti alla parte civile.
Renato Quendoz, 68 anni di Gressan – mandante del furto – e Salvatore Agostino, 53 anni di Aosta – esecutore materiale della rapina «insieme a una persona straniera che ora abita a Verona» – hanno già patteggiato per i fatti rispettivamente un anno e 8 mesi e due anni di reclusione.
Daudry invece si è sempre dichiarato innocente: lo stesso Agostino, citato come teste oggi in aula, ha dichiarato che «Daudry non partecipò alla rapina».
Secondo il pm Daniela Isaia, che aveva chiesto la condanna dell’imputato a 6 anni di carcere, Corrado Daudry «sapeva benissimo il luogo in cui sarebbe poi stato perpetrato il furto, proprio perché è stato il Daudry stesso a indicarlo all’Agostino».
E ancora: «Nonostante il suo ruolo di intermediario per la vendita dei campanacci a Renato Quendoz, si ravvisa il pieno concorso nella rapina di Corrado Daudry, a maggior ragione perché conosceva i luoghi e il fatto che la signora Cornelia Bétral era sola e vedova», ha concluso la requisitoria il pm Isaia.
L’accordo di vendita dei campanacci a Renato Quendoz da parte di Salvatore Agostino si perfezionò nel garage di Gressan dello stesso Quendoz nella giornata del 9 febbraio del 2012 per 3.000 euro, con Daudry che non vi partecipò: venne lasciato mezz’ora prima alla stazione ferroviaria di Aosta da Agostino, «forse aveva paura che il mio Fiorino con a bordo i campanacci rubati venisse fermato dalla Polizia», ha dichiarato in aula Salvatore Agostino.
«Io Agostino lo incontrai al bar della stazione di Aosta già a rapina avvenuta, e poi nemmeno lo sapevo come si fosse procurato i campanacci – ha sostenuto davanti ai giudici Corrado Daudry -. Subito mi disse che doveva piazzare tre campane, a quel punto mi attivai per trovargli un acquirente. Punto».
Corrado Daudry – che ha affermato di avere ricevuto 50 euro da Agostino per l’intermediazione (Agostino invece ha detto di avergliene offerti 100, rifiutati dal Daudry) – è stato condannato dal collegio presieduto da Anna Bonfilio (giudici a latere Marco Tornatore e Paola Cordero) per «concorso anomalo» nella rapina pluriaggravata del Pont Suaz.
«Se andassimo a controllare per bene, molto probabilmente i campanacci non ancora restituiti li troveremmo nelle disponibilità dello stesso Daudry», ha concluso il difensore della parte civile, l’avvocato Stefano Moniotto di Aosta, alla cui assistita Renato Quendoz ha già risarcito 9.000 euro.
(patrick barmasse)