L’Union Valdôtaine si attrezza per affrontare la politica ai tempi della crisi
La politica ai tempi della crisi, ovvero come poter garantire la sopravvivenza del sistema partitico in Italia (e in Valle d’Aosta) alla luce dell’abolizione del finanziamento pubblico diretto e della necessità di mantenere ben distinto quanto di competenza dei gruppi consiliari da quanto di competenza del movimento o partito di riferimento (l’inchiesta sui costi della politica in Valle d’Aosta insegna).
Sembra essere questo il contesto che ha spinto il movimento dell’Union Valdôtaine a presentare richiesta per poter beneficiare, a partire dall’anno 2014, della quota del 2 per mille sulle prossime dichiarazioni dei redditi.
Una istanza, quella presentata alla Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici, accettata con un provvedimento ad hoc adottato il 20 marzo scorso.
A darne notizia, questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa, è stato il presidente del Mouvement, Ennio Pastoret, e il tesoriere Federico Perrin.
«L’Union Valdôtaine si è fatta trovare pronta nonostante un quadro normativo variato e in costante divenire, e questo grazie all’acume e alla preparazione del tesoriere Federico Perrin», ha commentato il presidente Pastoret.
In pratica, dopo l’entrata in vigore del decreto 149/2013 recante ‘Abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticità dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore’, le entrate per i partiti italiani si baseranno unicamente sui proventi derivanti dal 2 per mille dell’Irpef e sui contributi volontari, il 26% dei quali potrà essere portato in detrazione sull’Irpef.
«Al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi, chiunque potrà scegliere di destinare il 2 per mille dell’imposta Irpef all’Union Valdôtaine, basterà apporre una crocetta sull’apposita casella presente sulla modulistica», ha spiegato Federico Perrin.
Nella delibera numero 4 del 20 marzo scorso, licenziata dalla Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici, l’Union Valdôtaine risulta essere stata ammessa ai benefici richiesti insieme a Fratelli d’Italia, Lega Nord per l’indipendenza della Padania, Movimento politico Forza Italia, Partito autonomista Trentino Tirolese, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano, Sinistra Ecologia Libertà, Scelta Civica, Südtiroler Volkspartei e UDC.
Esclusi dai benefici perché «privi attualmente di una rappresentanza in Parlamento», invece, figurano i partiti Comitato Ambrosoli Presidente, Federazione dei Verdi, Grande Sud, Italia dei Valori, Libertà e autonomia Noi Sud, Nord Est Europa, Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e Una Regione in Comune.
Nella foto il presidente dell’Union Valdôtaine, Ennio Pastoret, insieme al tesoriere Federico Perrin.
(pa.ba.)