Piolets d’Or a Steck e Slawinsky-Welsted
DallAlaska al Pakistan, passando per il consueto Nepal, terra degli 8000, le nomination della 22ª edizione dei Piolets dOr hanno avuto come trionfatore un ex aequo strepitoso: lo svizzero Ueli Steck e il duo canadese Slawinsky-Welsted.
Più di 70 ascensioni sono pervenute alla giuria dei Piolets dOr dallinizio dei suoi lavori, ma solo 5 fra queste sono state nominate alla vittoria di quello che possiamo considerare loscar dellalpinismo moderno. Cinque ascensioni che, con le loro differenze, hanno dellincredibile e sono in grado di far sognare anche i meno appassionati di montagna.
Lelvetico Steck è stato premiato per la spedizione in solitaria della facciata Sud dellAnnapurna, compiuta in sole 28 ore, (discesa compresa), unascensione prevista in coppia con un partner che però allultimo decide di ritirarsi lasciando Ueli di fronte ad una grande sfida: «É difficile parlare della paura e della tensione – spiega lalpinista -, noi ci spingiamo oltre i nostri limiti rimanendo però concentrati sullimpresa e mettendo da parte tutto il resto».
Il duo canadese ha conquistato il Piolet dOr grazie allascensione della parete Nord-Ovest del K6 in Pakistan. Come spiegato dal presidente di giuria George Lowe, autore nel 1978 del celebre tentativo di salita della cresta nord del Latok 1, questa spedizione è stata premiata per il meraviglioso esempio di importanza che i due alpinisti nordamericani hanno dato alla popolazione pakistana che, pochi giorni prima dellavventura, aveva subito un pesante attacco terroristico: i due atleti partendo hanno voluto incoraggiare altri alpinisti a non dipingere il paese asiatico con lo stesso colore dei terroristi, garantendo così il ritorno economico delle loro spedizione alla popolazione locale. La menzione speciale delledizione 2014 è stata assegnata alla seconda ascensione della facciata Sud dellAnnapurna, ad opera di Stephane Benoist e Yannick Graziani, per lo straordinario esempio della fratellanza di corda, cioè di quando lamicizia fra compagni può essere più grande della somma delle sue parti.
Il premio alla carriera intitolato a Walter Bonatti è andato allo statunitense John Roskelley (in foto).
(alessandra borre)