Truffa: costruttore condannato per aver nascosto agli acquirenti un vincolo ventennale sugli alloggi
L’immobiliarista Sandro Vastarini, 60 anni di Aosta, legale rappresentante della società Lete Srl, è stato condannato questa mattina dal giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Davide Paladino, a 5 mesi di carcere oltre al pagamento di 300 euro di multa, pena sospesa a patto che entro tre mesi vengano risarcite le sei parti civili con il pagamento di 3.000 euro a testa (più interessi legali) e di 1.200 euro ciascuna come onorari dei rispettivi avvocati.
Vastarini era accusato di truffa e appropriazione indebita, reato – quest’ultimo – per il quale il giudice ha deciso di assolverlo «perché il fatto non costituisce reato».
Il processo al titolare della società Lete Srl era iniziato il 27 novembre scorso: l’accusa di appropriazione indebita scattò a seguito della querela presentata nell’agosto del 2012 da Francesco Cirri, uno degli acquirenti degli appartamenti realizzati all’interno del complesso residenziale di via Monte Emilius, a Quart, che vide il suo assegno di 40.000 euro incassato il 6 giugno del 2012, «proprio il giorno stesso in cui al mio assistito venne accreditata la liquidazione», ha fatto sapere in aula il legale di Francesco Cirri, l’avvocato Maria Chiara Marchetti.
L’assegno, posto a garanzia – tramite scrittura privata stipulata tra le parti il 14 ottobre del 2010, contestualmente all’atto di compravendita – di tutta una serie di lavori nell’alloggio che il signor Sandro Vastarini aveva promesso al Cirri, «venne incassato nonostante le opere non fossero state completate e non fosse stata nemmeno rilasciata l’agibilità dell’appartamento», ha proseguito l’avvocato Marchetti.
Una posizione, quella della parte civile, non accolta dal giudice, che ha invece condannato l’imputato per i capi b), c), d) ed e), ovvero per le truffe rifilate «con artifizi e raggiri» agli acquirenti di quattro alloggi, considerato che allo stesso Francesco Cirri (atto di compravendita stipulato in data 14 ottobre 2010), a Luca Mologni e ai coniugi Alessandro Trapani e Jeannette Chenal, e Stefano Antonacci e Giorgia Fonte (rogiti stipulati in data 18 aprile 2011) il costruttore Sandro Vastarini avrebbe «sottaciuto la necessità di sottoscrivere una convenzione edilizia col Comune di Quart relativa all’istituzione di un vincolo di abitazione permanente o principale della durata di 20 anni».
«Se i nostri assistiti l’avessero saputo all’atto della stipula dei rispettivi atti di compravendita, sicuramente non avrebbero comprato gli appartamenti, pagati tra l’altro a prezzo di mercato, mentre il signor Vastarini, proprio grazie a questa convenzione edilizia, aveva potuto usufruire dell’abbattimento del 50% degli onore di urbanizzazione», hanno spiegato all’unisono gli avvocati di parte civile Maria Chiara Marchetti, Jacques Fosson, Massimiliano Sciulli e Massimo Bali-Luigi Busso.
«Nessun acquirente stipulò la convenzione e manco pagò gli oneri aggiuntivi, visto che a regolarizzare la loro posizione ci pensò lo stesso Vastarini», ha ribattuto in aula uno dei due difensori dell’imputato, l’avvocato Glauco Gasperini del foro di Milano, che nell’udienza di questa mattina ha affiancato l’avvocato Maria Chevallard.
«Ha provveduto al pagamento degli oneri soltanto dopo, nel novembre del 2012, a denuncia notificata», è stata la risposta di alcune delle persone che da questa storia hanno «subito diverse ripercussioni negative, tra cui l’impossibilità o la ritardata possibilità di accedere ai mutui agevolati Finaosta, visto che le certificazioni di agibilità sono state ogni volta posticipate».
Fino al loro rilascio nell’aprile del 2013.
Nella foto Sandro Vastarini all’uscita del Tribunale di Aosta dopo la sentenza.
(patrick barmasse)