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Frana di La Saxe: «Courmayeur non è off limits, ma è un pezzo di Paese dove si fa prevenzione»

Frana di La Saxe: «Courmayeur non è off limits, ma è un pezzo di Paese dove si fa prevenzione»

Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli: «in Italia vi sono 480 mila sistemi franosi censiti che sono in realtà due milioni; per la messa in sicurezza servono 40 miliardi di euro e una reale cultura della prevenzione»

«Siamo in presenza di una frana iper monitorata da tanto tempo, l’importante è che passi il messaggio che Courmayeur non è un paese off limits, ma che Courmayeur è un pezzo di Pese dove si fa prevenzione, con il vallo certo ma anche con il drenaggio delle acque, in una situazione certamente complessa. Abbiamo scritto una buona e bella pagina di Protezione Civile; ho trovato una popolazione estremamente consapevole che per la quasi totalità è riconoscente e questo non è frequente per chi come me viaggia tra le disgrazie del bel Paese».
Franco Gabrielli ha commentato così, dopo il sopralluogo in elicottero sulla frana del Mont de la Saxe, ringraziando il sistema di Protezione Civile regionale, il sindaco di Courmayeur e le autorità e i tanti volontari «che non hanno le luci della ribalta, ma che continueranno il loro prezioso aiuto almeno sino alla realizzazione del vallo» – ha precisato.
«Nella gestione dell’emergenza della frana del Mont de La Saxe sono state impiegate le tecnologie più avanzate – ha commentato il presidente della Regione Augusto Rollandin – il sopralluogo, l’approfondimento tecnico successivo e l’incontro con la popolazione hanno permesso di presentare un caso di prevenzione esemplare, possibile grazie alla collaborazione di tutti che ha permesso di lavorare per garantire la tranquillità della popolazione. La consegna dei lavori per la realizzazione del vallo è un altro passo in avanti per la sicurezza.
Rollandin ha ringraziato il Governo che, con il decreto dello scorso 30 gennaio ha consentito la consegna dei cantieri del vallo di protezione e per la disponibilità mostrata per un altro decreto per fronteggiare le conseguenze economiche dei disagi subiti dalla popolazione coinvolta».
Il sindaco di Courmayeur Fabrizia Derriard ha sottolineato l’importanza della visita del prefetto Gabrielli, «che riconosce il lavoro fatto fino a oggi, con fatica e senso di responsabilità davanti a un evento naturale ma mai completamente gestibile dall’uomo, nella consapevolezza che possa rappresentare un buon esempio di prevenzione. L’auspicio – ha continuato Derriard – è che il sistema di prevenzione entri nelle buone abitudini di tutti i giorni e non esclusivamente come un evento eccezionale».
In Italia, secondo quanto riferito dal capo della Protezione Civile Gabrielli, sono censiti circa 480 mila sistemi franosi, un centinaio delle quali simili alla frana del Mont de la Saxe, «ma in verità i sistemi franosi sono oltre due milioni – ha commentato Gabrielli – perchè ci ostiniamo a non considerare il territorio geologicamente giovane e perciò fragile.
L’Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del ministero dell’Ambiente) ha quantificato in circa 40 miliardi la dotazione economica necessaria per la messa in sicurezza. Il neo premier Renzi ha messo come priorità le scuole e il dissesto idrogeologico – dico che un mese e mezzo dal nuovo Governo è necessario lasciar lavorare e salutare positivamente l’intenzione di mettere in agenda queste due priorità».
Gabrielli ha posto l’accento sulla grande difficoltà a fare prevenzione; «un limite culturale enorme – ha detto – le nostre propolazioni vivono la questione prevenzione come un problema incerto, futuro, che oggi non li riguarda. Fare serie politiche di prevenzione è complicato, costa, spesso porta a scelte che non pagano in termini di popolarità – ma guardate che a L’Aquila, le persone sono morte per le abitazioni o per successivi interventi che le hanno rese vulnerabili».
Nella foto, un momento dell’incontro con gli operatori dell’informazione dopo il sopralluogo aereo sulla frana, la consegna dei lavori del vallo e l’incontro (a porte chiuse) con i residenti di La Palud. Da sinistra, si riconoscono il direttore della Protezione Civile valdostana Pio Porretta, l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Viérin,il sindaco di Courmayeur Fabrizio Derriard, il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, il presidente della Regione Augusto Rollandin, il commissario Raffaele Rocco e l’ingegner Silvano Meroi, direttore dell’Ufficio II Rischi idrogeologici e antropici del Dipartimento di Protezione Civile nazionale.
(cinzia timpano)

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