Crisi politica: Alpe resta all’opposizione; «Non possiamo più farci prendere in giro da Uv e Stella Alpina»
«Non possiamo più farci prendere in giro, se qualcuno pensa di avere i numeri per governare, che lo faccia, però dovrà anche assumersi la responsabilità di questa scelta».
Si è chiusa con questo commento la conferenza stampa di Alpe, nel corso della quale il Galletto ha ufficializzato la chiusura della trattativa che nelle ultime settimane l’aveva portato a incontrare Union Valdôtaine e Stella Alpina in quattro diverse riunioni.
L’esito? «Il tempo è scaduto, abbiamo finalmente capito che l’Union Valdôtaine di Augusto Rollandin e la Stella Alpina di Marco Viérin hanno bluffato per tutti questi 70 giorni, non gliene frega assolutamente nulla di modificare questo modello malato che fa comodo a raccomandati e amici degli amici», ha tuonato il capo delegazione della commissione politica di Alpe, il consigliere regionale Albert Chatrian.
Insomma, Alpe «non risponde alle sirene, che pur erano giunte dall’ex maggioranza» e decide di restare all’opposizione.
«Non ci stiamo ai giochini, prima 18, poi 17, ora nuovamente 18 ha spiegato il presidente del movimento, Piero Floris -. Con gli incontri delle ultime due settimane il nostro obiettivo era scoprire le carte dell’ex maggioranza, come una partita a poker, e abbiamo capito che è stato tutto un bluff. Hanno presentato solamente facce sorridenti, ma nessuna proposta di discontinuità nei metodi, sapendo che i metodi sono prodotti dalle persone».
Più nel dettaglio, i «punti irrinunciabili» – secondo Alpe – erano: preferenza unica nelle prossime elezioni regionali per la libertà e il non controllo del voto; trasparenza ed equità nella gestione delle società partecipate e controllate della Regione, con assunzioni a concorso e garantendo ai consiglieri regionali e ai cittadini il diritto di verificare l’utilizzo dei soldi di tali società e la trasparenza nel reclutamento dei manager; nuovo piano di gestione dei rifiuti che dia finalmente attuazione alla volontà popolare espressa col referendum; immediata attuazione delle mozioni approvate dal Consiglio e degli impegni assunti dall’amministrazione regionale nei confronti di imprese e cittadini.
In riferimento a tali punti, «nessuna trattativa onesta può essere portata a compimento – ha aggiunto Chatrian – perché l’Union Valdôtaine di Augusto Rollandin e la Stella Alpina di Marco Viérin non hanno condiviso la nostra proposta di cambiamento, pensano ancora di poter governare promettendo cose che sanno già in partenza di non mantenere. Che credibilità possono avere?».
Col ritiro ufficiale di Alpe dalle trattative, la soluzione potrebbe risiedere nelle elezioni anticipate? «Anche con nuove elezioni, con l’attuale legge elettorale, il rischio è che la situazione non cambi, ritrovandoci nuovamente con una maggioranza risicata – ha replicato Floris -. Se qualcuno pensa di farcela (riferendosi al presidente della Regione, Augusto Rollandin, ndr), che vada avanti e si assuma la responsabilità della sua decisione».
Per quanto riguarda il tavolo di confronto tuttora aperto tra Uv e Stella Alpina da una parte, e il Pd-Sinistra VdA dall’altra, Floris ha poi concluso: «Il Pd finora ha tenuto, di questo siamo contenti. Degli alleati bisogna sempre avere fiducia, altrimenti che alleanza sarebbe?».
Nella foto il capo delegazione della commissione politica di Alpe, Albert Chatrian, e il presidente del Galletto, Piero Floris.
(patrick barmasse)