Calcio: le pagelle delle valdostane di Prima Categoria
Con il trionfo ai play off del Real Sarre (nella foto di Alessandro Rossi i festeggiamenti dei castellani) è andato definitivamente in archivio il campionato 2013-2014 di Prima Categoria. Per le valdostane il bilancio è stato positivo: una promozione (Real Sarre), due cammini tranquilli (Fenusma e Verrès), una salvezza in extremis (Quart) e una sola retrocessione (St-Vincent Châtillon). Come per la scuola, questo, è quindi il momento di ritirare la pagella.
REAL SARRE 10. La torta era stata sfornata alla trentesima giornata, mancava solo la ciliegina da raccogliere dall’albero dei play off. E dopo un mese di fatiche extra (e qualche brivido) è arrivata anche quella. Una bella cavalcata verso la Promozione, meritato premio per un gruppo che già nella regular season aveva fatto qualcosa di importante, sopperendo alla grande al cambio di allenatore a metà percorso e chiudendo a quota 66 punti (5 in più rispetto alla stagione scorsa). Tenere la marcia del La Chivasso è apparso ben presto compito arduo, la formazione del presidente Cusano ci ha provato fino alla nona giornata, poi, nello scontro diretto, è arrivata la prima sconfitta e da quel momento i piemontesi sono scappati via. La seconda piazza, però, persa solo alla 22ª dopo la pesante sconfitta (1-5) di Leinì, è sempre stata sua e portando a 10 punti il divario con la quinta (il P.V.F.) ha pure evitato il primo turno dei play off. E pensare che dopo il giro di boa, con l’avvicendamento in panchina (via Marco Girelli e squadra affidata a Vilmo Vallet), il castello sarebbe anche potuto crollare. Le prime due uscite sotto la guida del nuovo tecnico furono infatti due ko (0-1 a Colleretto e a Verrès), ma dopo un normale periodo di assestamento la marcia è ripresa e il finale di stagione è stato in crescendo (dalla sconfitta col Verrès in poi, 10 vittorie e 2 sconfitte nelle ultime 12 uscite). Con 12 vittorie e 3 pareggi è stata l’unica del girone a non perdere in casa (il fortino è rimasto inviolato anche nei play-off grazie a due vittorie e un pari), mentre 19 punti li ha raccolti nei derby, frutto di 6 vittorie, un pareggio (col Fenusma) e una sola sconfitta (col Verrès). Ha chiuso con la terza miglior difesa (30 reti al passivo) e il secondo miglior attacco: 77 gol firmati da ben 14 giocatori. Alla voce marcatori, il capocannoniere Luca Riente ha chiuso alla grande, risultando superdecisivo nelle sfide extra di fine stagione (i 14 centri della regular season sono infatti diventati 20 con le 6 reti nei play off ), seguito da Pasteris (10+1, arrivando a Sarre a dicembre; di spessore la tripletta nel 3-1 contro il La Chivasso al ritorno e il gol che ha risolto la pratica San Mauro nell’unica sfida play-off lontana da Sarre), Ceccato e Stefano Riente (8 reti a testa) e Bouamer (7) e Raco II (6+1).
FENUSMA 7. Ritornato in Prima Categoria, l’obiettivo era la salvezza e solo mister Claudio Riboni, in estate, aveva pronosticato quel sesto posto che poi effettivamente è arrivato, a coronamento di una stagione assolutamente positiva. I blucerchiati, dopo una partenza lenta (solo 6 punti nelle prime 6 giornate), una volta preso confidenza con la nuova realtà non sono mai stati risucchiati nelle zone pericolose della classifica. Con 46 punti, frutto di 12 vittorie, 10 pareggi e 8 sconfitte, non solo hanno raggiunto la tranquillità con largo anticipo, ma si sono pure tolti lo sfizio di battere il proprio record di punti in Prima Categoria, ovvero fare meglio della stagione 2007-08 chiusasi, sotto la guida di William Bosonin, a quota 40. Grande merito per quanto fatto va senza dubbio a “Uccio” Corniolo, bomber capace (dopo i 40 centri – 30 in campionato e 10 in Coppa – della scorsa stagione in Seconda) di firmare 23 delle 57 reti segnate, rimediando così a un reparto difensivo non troppo granitico (50 i gol subiti e soprattutto porta inviolata solo in due circostanze, entrambe in trasferta: a Brissogne nel discusso derby col Quart e a Bosconero). La sua decisione di appendere le scarpette al chiodo non è certo una bella notizia per il Fenusma, considerando che le altre 34 reti (32 perché due sono stati autogol avversari) portano la firma di ben 12 giocatori diversi, capacità sì nel mandare in gol tanti elementi, ma nessuno dei quali con grande continuità, visto che alle spalle di Uccio il miglior cannoniere è stato Dalla Zanna con soli 5 centri. Anche per i blucerchiati il bilancio nei derby è stato positivo; con 3 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta (col Real Sarre), ha raccolto, contro i cugini, 13 punti.
VERRES 6.5. Dopo quattro stagioni segnate da tre retrocessioni, passando dal campionato di Promozione alla possibile partecipazione a quello di Terza Categoria, il Verrès è tornato in Prima raccogliendo i diritti dell’Hône Arnad (nel frattempo fusosi col Pont Donnaz per dare vita al Pont Donnaz Hône Arnad) ed è tornato pure a sorridere. E’ stato infatti positivo il cammino dei ragazzi di Gianluca Marcellan, anche se la permanenza nella categoria è giunta dal cambio di marcia avvenuto alla 17ª giornata; da quel momento, con 7 vittorie (di cui l’1-0 rifilato al Real Sarre e il 2-1 nella tana del La Chivasso) e 2 pareggi in 9 giornate, ha conquistato 23 dei 37 punti totali. La metamorfosi è giunta soprattutto grazie al mercato di dicembre, che ha portato in maglia rossonera la classe e l’esperienza di Nelaj, Perucchione e Pentimalli. Poco brillante, invece, il girone d’andata: 14 punti, dodicesimo posto in classifica (ultimo delle valdostane) e chiusura tragica a Banchette (0-7). Da dimenticare, poi, anche il finale quando, a salvezza praticamente acquisita, c’è stato un rilassamento eccessivo che ha portato a 5 sconfitte nelle ultime 5 giornate, vanificando così la volontà di chiudere il campionato a cifra tonda (40 punti). Parecchi i gol subìti (58; solo in 5 partite la porta è rimasta inviolata), ma anche tanti giocatori a segno: le 43 reti realizzate (uno è stato autogol) sono stati firmati da 14 giocatori, tra i quali Bonjean, capocannoniere con 12 centri, e Giovenzi e Sirigu, entrambi in gol 6 volte. Gli 8 derby, infine, hanno fruttato 11 punti (3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte).
QUART 6. Sufficienza striminzita per una salvezza acciuffata sull’ultimo vagone di un campionato deludente. Il Quart ripartiva, dopo il nono posto della stagione scorsa, con una rosa rivoluzionata, frutto di tante partenze sostituite da giovani per una linea verde «da cui ci sono tutti i propositi per fare bene, perché questo è l’unico obiettivo che mi pongo», dichiarava ad agosto mister Marco Brigantino. Così bene, però, non è andata e a testimoniarlo sono inesorabilmente i numeri: terzultimi con 22 punti; 6 vittorie, 4 pareggi e ben 20 sconfitte; 60 gol subìti (la quarta peggior difesa e portiere battuto almeno una volta in ogni partita); 32 reti segnate (il terzo peggior attacco); 8 sconfitte su 8 nei derby (ha vinto, però, quello più importante in coda al campionato); 9 punti di distacco dal quartultimo posto (uno in più e sarebbe stata Seconda Categoria). E pensare che al giro di boa la situazione non era così disastrosa visto il nono posto in classifica con 17 punti; il ritorno, però, è stato catastrofico: 12 sconfitte e solo 5 punti raccolti. Fondamentali per la permanenza nella categoria sono stati quindi gli ultimi 180′ di stagione, ovvero il pareggio nell’ultima giornata col P.V.P., che ha evitato il distacco di 10 punti dal St-Vincent Châtillon (e quindi la retrocessione diretta), e la fondamentale vittoria (3-1) nello spareggio contro i termali, grazie alle reti di Atfane, Lévèque (rientrante dopo una lunga assenza) e Destrotti. Il capitano, con altre 12 reti (6 in meno rispetto a un anno fa), ancora una volta ha portato sulle spalle il peso di un attacco che ha fatto registrare in totale 10 marcatori.
SAINT-VINCENT-CHATILLON 5. I termali devono recitare il mea culpa per una retrocessione che poteva essere evitata racimolando un solo punticino in più (quello che avrebbe messo il Quart a distanza di 10 punti, sottraendosi così allo spareggio salvezza). La giovanissima truppa di Dominique Grenier (età media 22 anni) aveva come unico obiettivo la salvezza e fino alla 20ª, quand’era nona con 24 punti, ha condotto un campionato più che dignitoso. Qualcosa si è rotto nelle successive 8 giornate dove ha raccolto un solo punto (contro i 6 dello stesso periodo all’andata), affrontando sì tutte le prime della classe, ma suicidandosi anche col Castellamonte in casa (avanti 1-0 al 90′, finisce 1-2 nel recupero, regalando la prima vittoria stagionale ai piemontesi) e addirittura perdendo la faccia contro il Pertusio (0-5) alla 27ª e soprattutto con il La Chivasso (1-10) la domenica successiva. Grenier aveva lanciato l’allarme al termine del derby col Real Sarre riscontrando un atteggiamento sbagliato dei suoi e affermando la celebre frase: «Col Castellamonte si deve vincere o è giusto retrocedere». Dopo la disfatta di Chivasso e la minaccia di mettere in campo la Primavera, c’è stato un chiarimento nello spogliatoio (situazione comunque spiacevole specialmente in un gruppo così giovane) seguito da due vittorie, che non hanno però evitato lo spareggio che ha aperto la porta della Seconda Categoria. Le difficoltà maggiori le ha avute nell’andare a segno (solo 32 reti fatte nonostante siano stati 12 i marcatori, tra cui Vaccaro capocannoniere a quota 6) commettendo errori che ha prontamente pagato (59 i gol subìti). Bene nei derby (3 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte) dove ha raccolto 12 dei 31 punti totali. Purtroppo, però, è stato fatale quello fuori programma contro il Quart.
(renato ducly)