Truffa: non sa usare internet ma viene processata (e assolta) per un raggiro via web
Era accusata di aver concorso a una truffa via web, Rosamaria Moretti, 57 anni di Torino, di professione consulente del lavoro.
Lei, che non conosceva internet, tanto da indurre questa mattina una sua collaboratrice a dichiarare in aula: «Non è in grado di usare internet, per molte questioni ha bisogno del mio aiuto».
La donna, nel processo tenutosi in Tribunale ad Aosta davanti al giudice monocratico Marco Tornatore, assistita dall’avvocato Cesare Carnevale, è stata quindi assolta «per non aver commesso il fatto», così come richiesto nelle conclusioni dallo stesso vpo Sara Pezzetto.
Condannato invece a sei mesi di reclusione – oltre al pagamento di 300 euro di multa – il coimputato Sergio Gramaglia, romano di 53 anni, il vero e proprio artefice del raggiro ordito ai danni di una signora valdostana, che aveva acquistato on line una pelliccia (per 550 euro) in realtà mai consegnatale.
A tirare in ballo l’ignara consulente del lavoro torinese era stata la firma posta in fondo a una mail inviata dal Gramaglia alla donna valdostana, firma che riportava il nome e cognome della coimputata oggi assolta, rimasta vittima (a sua volta) di un furto di identità.
A confermare il fatto che la Moretti non avesse alcun rapporto col Gramaglia è stata chiamata a testimoniare la madre di lei, che ha precisato: «Nel 2012 mia figlia viveva con me, questo signore non l’ho mai sentito nominare».
(pa.ba.)
Condividi