Tragedia di Cogne: il ragazzo scozzese annegato a seguito di un malore
E’ stata consegnata questa mattina in Procura dal Maresciallo Delfino Viglione, responsabile del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves, la relazione sull’incidente che domenica pomeriggio è costato la vita a Elliot Peacock, il quindicenne scozzese deceduto a Cogne dopo un tuffo nelle cascate di Lillaz, «in una pozza d’acqua profonda dai due metri e mezzo ai tre», confermano gli inquirenti.
Dall’esame autoptico svolto dal medico legale Maurizio Castelli su incarico del sostituto procuratore Luca Ceccanti, che ha aperto un fascicolo di inchiesta per omicidio colposo, il minore – che vestiva caschetto e giubbotto di salvataggio – è morto per annegamento, non essendo stata riscontrata alcuna traccia esterna di lesioni o traumi.
La novità, però, risiederebbe nella causa che ha portato i polmoni di Elliot Peacock a riempirsi d’acqua: un malore, una sorta di choc – causato forse dalle basse temperature dell’acqua – di cui il ragazzo sarebbe rimasto vittima non appena entrato nella pozza, che l’avrebbe portato a perdere i sensi.
La relazione è ora a disposizione del pm Luca Ceccanti che valuterà l’eventuale iscrizione di qualche accompagnatore della comitiva di giovani nel registro degli indagati per vagliarne le eventuali responsabilità.
Il corpo di Elliot Peacock, che era già alla sua seconda tornata di tuffi in quella pozza, resta in attesa del disbrigo di alcune pratiche burocratiche utili al suo rimpatrio.
(pa.ba.)