Il Grand Trail Courmayeur è salvo, il maltempo non ferma la carovana
Il Gran Trail Courmayeur è salvo. L’assaggio di autunno che sta affliggendo in questi giorni la nostra regione, infatti, ha messo a serio rischio lo svolgimento della kermesse organizzata da Valle d’Aosta Trailers, in conllaborazione con Comune, Regione, e ASD Courmayeur Trailers. Ieri sera, però, il comitato tecnico si è fatto forza e ha confermato i due percorsi da 90 km e 60 km, che vedranno ai nastri di partenza, rispettivamente, 104 e 164 atleti. «Confidiamo nella clemenza del tempo – esclama Alessandra Nicoletti -, visto che in questi giorni ci ha fatto dannare. Nella giornata di giovedì ha nevicato molto in basso e ci siamo chiesti se fosse il caso di correre, viste soprattutto le basse temperature, che avrebbero messo a rischio il regolare svolgimento. Poi, però, nonostante l’incertezza, abbiamo visto che le temperature erano in rialzo, per cui ci siamo convinti». Per non rischiare, l’organizzazione ha messo a punto alcune contromisure. «Per prima cosa – continua Nicoletti – metteremo delle guide esperte nei posti più critici, in modo da essere pronti a intervenire per ogni evenienza. Inoltre, se le condizioni dovessero precipitare, vedremo se tagliare il passaggio del Mont Chetif, caratterizzato dalle catene; eventualmente potremmo escluderlo anche in corsa».
La partenza è prevista per sabato 12 alle 6, con i primi corridori della 60 km che dovrebbero fare capolino nella zona del Forum Sport Center a Dolonne già verso mezzogiorno. Alle 17 i primi della 90 km, mentre il cancello della corta si chiuderà alle 22, mentre quello della lunga rimarrà aperto fino alle 8 di domenica.
Per seguire la gara, quest’anno, ci sarà anche una gustosa novità “social”. Con i “quad code” inseriti sui pettorali dei concorrenti, infatti, sarà possibile seguire la posizione degli atleti in tempo reale. Basterà fotografare il codice a barre, attivare il gps del proprio smartphone, ed ecco che lo spostamenti verranno rilevati in tempo reale. «E’ la prima volta che viene sperimentata una cosa del genere – spiega uno dei collaboratori, Marco Xausa -. Per ora è uno sfizio “social” che serve per seguire magari i propri amici, poi potrebbe aiutarci anche in casi di emergenza».
(al.bi.)