Morte Cristina Marini: assolti i due medici imputati di omicidio colposo
Assolti «perché il fatto non costituisce reato». E’ con questa sentenza che questa mattina il gup del Tribunale di Aosta, Maurizio D’Abrusco, nel processo con rito abbreviato celebrato in sede di udienza preliminare, ha assolto dalle accuse di omicidio colposo i due medici dell’ospedale Umberto Parini di Aosta, Giovanni Donati, 40 anni, ed Elisabetta Debarberis-Mainini, 44 anni.
Il processo era legato alla morte di Cristina Marini (FOTO), l’aostana di 46 anni deceduta all’alba del 17 febbraio 2013 per un emotorace massivo nel reparto di Chirurgia toracica dell’ospedale Parini, circa 20 ore dopo il suo ricovero per le conseguenze di una caduta sugli sci sulla pista dell’Aretù a Courmayeur (la donna andò a sbattere contro un cannone sparaneve).
Nella camera di consiglio durata un’ora e mezza, da mezzogiorno alle 13.30, il gup Maurizio D’Abrusco – oltre all’assoluzione dei due imputati (peraltro chiesta dallo stesso pm Pasquale Longarini all’esito dell’incidente probatorio) – ha disposto il rinvio degli atti alla Procura della Repubblica di Aosta per verificare la sussistenza di eventuali profili di responsabilità in capo ai radiologi che per primi effettuarono i controlli sulla donna una volta entrata in ospedale, nella tarda mattinata di sabato 16 febbraio 2013.
Al centro dell’udienza preliminare di questa mattina c’è stata la perizia disposta come incidente probatorio a opera dei medici legali Giuseppe Cozza di Leinì e Davide Santovito di Moncalieri, incarico peritale che fu affidato loro dallo stesso D’Abrusco nell’udienza del 20 marzo scorso.
Dall’incidente probatorio in esame stamane, così come dalla prima perizia affidata dalla Procura della Repubblica di Aosta al medico legale Federico Quaranta, non sono emersi profili di negligenza e imperizia imputabili ai due medici a giudizio, perché – secondo i due periti torinesi – «non era possibile avere anche solo il sospetto che ci si trovasse di fronte a una rottura dell’istmo aortico, in quanto tutti i dati clinici non deponevano per tale sospetto».
La parte civile nel procedimento, ovvero i familiari di Cristina Marini, ha rifiutato il rito scelto dalle difese dei due medici imputati, motivo per cui il risarcimento danni verrà definito in un separato giudizio civile.
(pa.ba.)