Consiglio Valle: tolta la fiducia a Marco Viérin
Tra palline e schede nel segreto delle urne, alla fine lordine del giorno delle forze di opposizione Alpe, M5S, Pd-Sinistra VdA e UVp – che invita il presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ad andarsene a casa passa con 19 a favore e 16 astenuti.
La richiesta delle palline e di una cabina per il voto segreto anti controllo del voto era stata avanzata dal consigliere del M5S Roberto Cognetta.
Impossibile procedere allantica, salvo il sistema elettronico sia fuori uso, aveva spiegato Viérin.
Mentre lo diceva gli uscieri trafficano per rendere possibile la richiesta formulata da Roberto Cognetta (M5S). La situazione è fuori controllo. Si vota con le palline: bianca sì allordine del giorno, nera respinto, bianca+nera lasciate entrambe nellurna astensione. Lo scrutinio si annuncia tosto.
E così è: al primo giro i votanti pare siano 36, 18 a favore e 18 contro. In aula tutti ad arrovellarsi e a far di conto.
Risultato: si rifà ma abbandonando le palline. Si torna alla scheda da mettere nel segreto dellurna: sì, bianca per lastensione. Più semplice, forse.
«Capisco che in politica si usino tutte le armi. Oggi mi viene contestato di non aver garantito la libertà di voto. Io credo che la funzione di un presidente sia quella di far rispettare le regole, che possono anche essere cambiate. Gli uffici della presidenza del Consiglio sono stati chiari nel loro parere. Non credo gli ordini del giorno siano consoni a quanto stiamo trattando oggi ma lassemblea è sovrana».
E stata la replica in aula consiliare del presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, alle accuse mossegli dalle forze di opposizione prima della votazione.
(danila chenal)