Sarre saluta la Grand Paradis e lavora alla «Unité» con Jovençan, Gressan e Charvensod
Il Consiglio comunale di Sarre ha deciso: mandato conferito al sindaco Roberto Vallet e alla sua Giunta al fine di «avviare gli opportuni contatti» per la costituzione di una futura «Unité des Communes» composta, oltre che da Sarre, dalle amministrazioni comunali di Jovençan, Gressan e Charvensod, «eventualmente integrata da altri comuni della Plaine interessati al progetto».
E quanto hanno approvato allunanimità i quattordici consiglieri presenti questo pomeriggio. Unautentica rivoluzione, quella deliberata dallassemblea, che di fatto saluta la Comunità montana Grand Paradis – con le modalità e le tempistiche disposte dalla legge regionale 6 del 5 agosto 2014 recante Nouvelles dispositions en matière dexercice des fonctions et des services communaux à léchelle supra-communale et suppression des Communautés de montagne – per intraprendere «unavventura che non sappiamo dove ci porterà, speriamo ci porti dove ci siamo prefissati di arrivare», ha auspicato il sindaco Vallet, che in poche parole vuole dire: garantire economicità nellespletamento dei servizi senza per questo andare a intaccare i loro standard.
Una parentesi, quella dellamministrazione comunale di Sarre nellambito della Comunità montana Grand Paradis, che si avvia quindi a esaurimento dopo 14 anni. Tanto è passato dal suo inserimento allinterno dellente locale con sede a Villeneuve, correva lanno 2000.
«Era unaltra epoca, in quegli anni eravamo convinti di aver fatto la scelta giusta e in parte è stato così – ha spiegato lassessore alla mobilità e alle reti tecnologiche, Domenico Salvador -. Ora tutto è cambiato, non è detto che andremo a stare meglio, andremo a lavorare meglio. Si tratta di unopportunità grandissima, da cogliere nellambito di una legge regionale arrivata tardi e comunque approvata troppo frettolosamente. Si poteva fare di meglio».
Di «Sarre protagonista del suo futuro», perché sarebbe molto triste limitarsi al «cambiare tutto per non cambiare nulla, rimanendo nella stessa situazione attuale», ha parlato invece lassessore allo sport e promozione turistica, Massimo Pepellin, preceduto da una considerazione del sindaco Roberto Vallet: «Nei quattordici anni di permanenza allinterno della Comunità montana Grand Paradis ci siamo trovati bene, sono stati raggiunti diversi ottimi risultati. E vero, a volte siamo forse stati considerati troppo larghi dagli altri comuni e, allo stesso tempo, noi ci siamo sentiti troppo stretti allinterno della Grand Paradis, ma in definitiva penso che sia stata una parentesi positiva».
Già, perché fino al 2000 Sarre rientrava allinterno della Comunità montana Mont Emilius, raggruppamento territoriale di comuni verso cui – dopo 14 anni – lamministrazione castellana è tornata a guardare con interesse, non avendo in realtà mai smesso di farlo.
Alla base del tentativo di lavorare alla nuova «Unité des Communes» con Jovençan, Gressan e Charvensod cè «la volontà di condividere le medesime problematiche e le medesime soluzioni alle criticità, perché siamo tutte realtà con i piedi in Dora e la testa in montagna», ha precisato ancora il sindaco Roberto Vallet.
A differenza delle amministrazioni comunali della Grand Paradis, composta da «comuni perlopiù di montagna, che non sempre hanno condiviso le nostre problematiche diametralmente opposte alle loro».
Quindi, meglio «provare un percorso alternativo, un nuovo percorso che possa stare in piedi nell’ambito dei paletti posti dalla legge regionale in materia».
In un simile contesto, le determinazioni in merito hanno trovato lapprovazione anche dei tre consiglieri comunali presenti del gruppo di opposizione Per Sarre, lalternativa (Barbara Grange, Sylvie Spirli e Giuseppe Canonico), che hanno commentato: «Questa legge ci sta dando unopportunità di cambiamento reale, buon lavoro a tutti».
Per quanto riguarda le tempistiche, sancite da specifici articoli della legge regionale 6/2014, entro il prossimo 13 ottobre ogni amministrazione dovrà individuare il proprio ambito territoriale ottimale – nellambito del quale stipulare entro il 13 febbraio 2015 convenzioni per la gestione associata dei servizi – e comunicarlo alla Regione, che a sua volta – attraverso un apposito decreto del presidente della Regione – entro il 13 novembre dovrà istituire le nuove «Unités des Communes», previo pareri favorevoli della Giunta regionale, del Cpel (Consiglio permanente degli enti locali) e della commissione consiliare competente.
Dopodiché, dal giugno 2015 le convenzioni tra comuni per la gestione associata dei servizi dovranno essere a tutti gli effetti attive.
«Con questa decisione riusciremo a fronteggiare la grossa novità introdotta nellultima versione della legge, mai abbozzata prima cheap replica watches, ovvero quella introdotta dallespressione comuni contermini – ha spiegato ancora Vallet durante il Consiglio -. Dando vita a questa nuova Unité des Communes semplificheremo le situazioni in cui versano attualmente sia la Mont Emilius (che verrebbe sgravata dai residenti di Charvensod, Gressan e Jovençan, ndr) sia la Grand Paradis (che verrebbe sgravata dai quasi 5.000 abitanti di Sarre, ndr), evitando di scontentare un po tutti, anche chi sta meno male di altri in questo periodo difficile per gli enti locali».
Lamministrazione comunale di Sarre ci crede in questo progetto, tanto da aver già unidea per la sede del futuro organo di gestione sovracomunale: «Noi come sede della nuova Unité avremmo a disposizione il vecchio municipio».
Come dire, da qui al prossimo 13 ottobre il compito sarà quello di definire tutti i dettagli dell’operazione con i futuri nuovi partner.
Nella foto, da sinistra a destra, il vice sindaco Nelly Celesia, il sindaco Roberto Vallet, il segretario comunale Osvaldo Chabod, il consigliere di maggioranza Ugo Comé e l’assessore alla sanità e politiche sociali Santina Polimeni durante il Consiglio comunale di questo pomeriggio.
(patrick barmasse)