Impianti a fune: passa il consolidamento della Monterosa Spa ma a casa l’attuale amministratore
Via libera dellaula consiliare con lastensione di Alpe e M5S alla legge di consolidamento patrimoniale della società Monterosa Spa che viene esentata dalla restituzione della quota interessi alla Finaosta – 403 mila euro – e può contare su 4.400.00 di bilancio a credito: per la Monterosa un beneficio di 700 mila euro all’anno.
Sì all’operazione a maggioranza ma con regole diverse così come richiesto dallordine del giorno presentato dallUnion valdôtaine progressiste che incassa il sì dellintera assise regionale. Il documento richiama alla «discontinuità con le precedenti nomine in scadenza di mandato (lamministratore delegato è Marco Lucat ndr) e a dare indirizzi precisi ai prossimi amministratori che tendano a una attenta gestione finanziaria e a una radicale riorganizzazione del personale oggi esageratamente legata a ununica figura professionale».
Motiva il sì allordine del giorno lassessore regionale ai Trasporti Aurelio Marguerettaz (superato il primo banco di prova per laccordo con l’Uvp): «non siamo contrari allordine del giorno ma dobbiamo metterci daccordo su come va interpretato. Se per discontinuità si intende un nuovo assetto per dare una migliore energia alla società siamo daccordo ma se vogliamo dire che tutto quanto è stato fatto in precedenza non va bene non siamo daccordo».
Rassicura il consigliere Laurent Viérin (Uvp): «Non vogliamo far risalire le difficoltà a oggi tanto che nel 2011 si optò per la discontinuità (Daniele Fassin fu rimosso) per rilanciare la Monterosa Spa. Vista lattuale situazione finanziaria è evidente la necessità di rinominare a breve un nuovo cda per non vanificare lo sforzo finanziario di cui stiamo discutendo oggi. Le responsabilità non sono solo di chi è di nomina politica».
Nicchia Alpe (Marco Lucat è stato manager della Sirt, società di gestione degli impianti di risalita di Torgnon, con il placet di Albert Chatrian allora in Consiglio comunale) ma alla fine dice sì allordine del giorno. Il pensiero è esplicitato dal consigliere regionale Chatrian: «Il decreto legge 29 di cui stiamo parlando ci è arrivato sul tavolo solo due giorni fa. Non abbiamo gli strumenti per analizzare. Non ci stiamo a io ti do questo e tu prendi quello. Penso che la formula dei ricatti io voto questo se tu voti quello non possa funzionare». Puntualizza Chatrian: «La perdita di esercizio è aggravata dallincorporamento di altre tre piccole società. Prima di decidere per percorsi alternativi dobbiamo avere tutte le carte sul tavolo. I criteri per le nomine devono essere chiari e blindati come abbiamo richiesto nella mozione che analizzeremo più tardi».
(foto: confronto tra i consiglieri di Alpe)
(danila chenal)