Giustizia: sciopero dei magistrati onorari in Procura e in Tribunale ad Aosta
E’ scattato anche in Valle d’Aosta lo sciopero nazionale dei got (giudice onorario di tribunale) e dei vpo (vice procuratore onorario) fissato da lunedì 20 a venerdì 24 ottobre. Insomma, niente udienze penali e civili in questi giorni al palazzo di giustizia di Aosta, eccezion fatta per quelle – come il maxi processo sul bestiame contaminato e sulle fontine adulterate – in cui giudici e pubblici ministeri rientrano negli organici dei magistrati togati, quelli di ruolo per intenderci.
«La magistratura onoraria venne concepita nel 1998 con l’obiettivo di smaltire i fascicoli arretrati presenti in pressoché tutti i palazzi di giustizia italiani, il fatto è che ormai il nostro ruolo è divenuto insostituibile nell’ambito della gestione del sistema giustizia in Italia», puntualizzò qualche settimana fa nel corso di una conferenza stampa il dottor Giuseppe De Filippo, che a metà settembre – insieme ai suoi altri colleghi in servizio presso il Tribunale e la Procura di Aosta – dette vita «a un movimento nazionale che ha ormai toccato numerose regioni italiane».
«Senza di noi il sistema giustizia potrebbe crollare». Era stato questo il monito lanciato congiuntamente da Paola Cordero e Giuseppe De Filippo, due degli undici magistrati onorari attualmente in servizio presso il Tribunale e la Procura della Repubblica di Aosta.
Alla base delle rivendicazioni di questa categoria della magistratura, formata nella maggior parte dei casi «da avvocati, visto che con le sole indennità per gli incarichi onorari non si può certo vivere», ci sono principalmente la permanenza in servizio degli attuali magistrati onorari, che al momento stanno completando gli organici dei magistrati togati assunti tramite concorso; l’adeguamento economico delle indennità, «considerato che, a oggi, un got o un vpo percepisce 98 euro lordi a udienza, ovvero a giornata, sia che si celebri un solo giudizio sia che ne si celebrino 60»; l’introduzione della previdenza, considerato che «al momento lo Stato non ci versa alcun contributo: chi ce li ha è perché attualmente li versa in proprio tramite la cassa previdenziale degli avvocati».
Insomma, il punto di rottura tra magistratura onoraria e Governo è giunto il 12 settembre scorso, quando «ci siamo resi conto dell’infruttuosità dei tavoli tecnici avuti col ministro Orlando», che in tale occasione «in qualche modo ha ritrattato quanto da lui stesso affermato nei tavoli tecnici convocati nel mese di giugno».
«Siamo i precari della giustizia», commentarono nel corso della conferenza stampa i due portavoce dei magistrati onorari in servizio ad Aosta, che conclusero: «Chiediamo soltanto omogeneità di trattamento», facendo (anche) riferimento ai 139 milioni di euro stanziati dallo Stato per il funzionamento dei giudici di pace contro «i soli 39 milioni» stanziati per il funzionamento della magistratura onoraria, anche alla luce di una recente sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Torino, che ha riconosciuto ai magistrati onorari il diritto a vedersi versati i contributi previdenziali da parte dello Stato.
In Valle d’Aosta sono attualmente in servizio i got Paola Cordero, Giuseppe De Filippo, Simona Modolo e Paolo Romagnoli e i vpo Sara Pezzetto, Cinzia Virota, Ilaria Contenti, Franco Moschino, Maria Grazia Strambi Ferrini, Gianfranco Torre ed Edmondo Givone.
In foto Giuseppe De Filippo e Paola Cordero.
(pa.ba.)