Diritti: ad Aosta non passa la mozione per riconoscere la trascrizione dei matrimoni tra gay
Due ore e mezza di discussione, qualche accenno di nervosismo, molte ‘frasi fatte’ sul tema della trascrizione del matrimonio contratto all’estero tra persone dello stesso sesso, oggi in consiglio comunale.
Non è passata (14 voti a favore, 11 astenuti e 4 contrari) la mozione del consigliere Vincenzo Caminiti che aveva chiesto al sindaco e al consiglio «un atto di coraggio», dopo l’intervento nel quale aveva invitato i colleghi di appoggiare la sua mozione, espressa a nome personale e non a nome di Stella Alpina, partito del quale è consigliere.
E’ invece stato approvato con 27 voti a favore (compreso quello del consigliere Caminiti), un contrario e un astenuto, l’ordine del giorno sul medesimo tema presentato dai consiglieri del gruppo Alpe. Ordine del giorno emendato nelle parti laddove si chiede la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero e che dice così’: «il consiglio comunale chiede al Presidente del Consiglio di farsi portavoce presso le sedi istituzionali competenti, affinché il legislatore nazionale intervenga perchè gli atti di matrimonio tra coppie omosessuali siano idonei a produrre effetti giuridici nell’ordinamento italiano».
«Oggi ho avuto la mia bella lezione politica – ha commentato il consigliere Caminiti, dopo che la sua mozione, così come l’aveva scritta (opponendosi alla proposta di modifica espressa dal sindaco)è stata ‘bruciata’, per poi ‘salvare’ – pur emendata, quella del gruppo Alpe.
Il sindaco Bruno Giordano ha ricordato in quello che ha definito «riassunto delle puntate precedenti» una serie di iniziative sul tema delle unioni civili, ma anche sull’istituzione di un registro dei testamenti biologici e sulle iniziative per i diritti civili e contro l’omofobia. Esiste un presupposto fondamentale e imprescindibile che separa il mondo che vorrei da quello reale – ha commentato Giordano – e questo è la legge. Il sindaco che fa giurare i nuovi cittadini, celebra i matrimoni civili, firma i trattamenti sanitari obbligatori lo fa nelle vesti di ufficiale di governo; non è infatti un organo del Comune ma dello Stato. Su tali atti dovuti non esiste un margine di discrezionalità, in questa veste di Sindaco. Esiste una legge e io, come ufficiale di Governo, sono tenuto ad applicarla».
«Un registro per trascrivere gli atti di matrimonio non avrebbe alcun valore giuridico, istituirlo sarebbe uno strumento mediatico per cercare consensi. IO non sono interessato a mettere autografi alla fine del mio mandato – ha spiegato il Sindaco – perchè di ciò si tratta».
Nella foto, il consigliere Vincenzo Caminiti.
(cinzia timpano)