Trasporti: ‘priorità assoluta a un nuovo contratto di servizio
Né grandi opere né ‘tutto e subito’ ma un percorso concreto di ammodernamento e di innovazione che, se non comincia, non potrà mai essere portato a termine. Priorità assoluta al nuovo contratto di servizio e trattativa urgente con RFI perchè l’ammodernamento della nostra tratta sia in cima alla lista.
L’Associazione Pendolari Stanchi interviene nuovamente sulla questione ferrovia; ‘perchè la questione è irrisolta, cosa succederà alla ferrovia a gennaio? Vogliamo garanzie che non si ripetano mai più le scene di marzo, luglio e ottobre’ – spiegano i Pendolari Stanchi, riferendosi al rischio di dimezzamento delle corse scongiurato alcune settimane addietro, a causa dell’annosa questione dei debiti pregressi con Trenitalia.
Secondo l’associazione, la Regione ha puntato ‘testardamente tutte le sue carte sull’acquisto dei treni bimodali, sui quali confermiamo il nostro giudizio negativo, a discapito dell’impegno necessario alla definizione delle condizioni amministrative e normative del servizio ordinario e ancora di più per quello necessario a definire un progetto serio di ammodernamento strutturale’.
I Pendolari Stanchi chiedono un contratto di servizio serio, ‘non un contratto qualsiasi ma un nuovo sistema di diritti e doveri che ci ridia fiducia e serenità’ e per questo avanzano numerose proposte – undici – con l’obiettivo di giungere a un sostanziale miglioramento dell’efficienza e della qualità del trasporto ferroviario nella nostra regione.
Tra le proposte: incrementi significativi della puntualità del servizio ferroviario, attraverso garanzie sulla turnazione del personale e la manutenzione dei mezzi; incrementi significativi della qualità del servizio sul piano della pulizia, assistenza alle biglietterie e tempestività dell’informazione sul quadro degli orari; serio piano di ammodernamento del materiale rotabile; informatizzazione migliore dei servizi; revisione delle agevolazioni delle politiche tariffarie; nuovi strumenti di agevolazione per pendolari e utenti a basso reddito o in situazione di indigenza; serio regime di penali e rimborsi; monitoraggio come in Piemonte; investimenti specifiche per politiche di promozione dell’uso del treno; revisione organizzativa della rottura di carico a Ivrea, per eliminare i disagi; sistema permanente e codificato di consultazione e dialogo sociale con coloro i quali rappresentano utenti e pendolari.
(c.t.)