Inchiesta sui costi della politica: pronta una raffica di richieste di rinvio a giudizio
L’attesa e le chiacchiere sono ormai finite. A poco meno di 10 mesi dall’invio degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari nell’ambito del fascicolo ‘Francesco Salzone + 33’ sulle spese dei gruppi consiliari di Alpe, Fédération Autonomiste, Partito democratico, Popolo della Libertà, Stella Alpina e Union Valdôtaine nella XIII legislatura, più precisamente dal 2009 al 2012, questo pomeriggio – giovedì 20 novembre – il procuratore capo di Aosta, Marilinda Mineccia, ha formalmente chiuso l’inchiesta depositando nell’ufficio del gip del Tribunale di Aosta i faldoni contenenti sia le contestazioni di oltre 11.000 pagine che il materiale difensivo fatto di prove documentali e di verbali di interrogatorio prodotti dai diversi indagati tramite i loro legali (FOTO Ansa).
Ora il gip avrà cinque giorni di tempo per vagliare le posizioni di ogni singolo indagato e per fissare la convocazione dell’udienza preliminare davanti al gup.
Dopo la definizione della posizione dell’ex capogruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone, che il 22 luglio scorso patteggiò davanti al gip Maurizio D’Abrusco un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena, patteggiamento accolto a seguito della restituzione di 98.000 euro, strategia difensiva non certo accolta con entusiasmo dalla maggior parte degli altri indagati in quanto riprova della bontà degli accertamenti svolti dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza di Aosta, domani – venerdì 21 novembre – la Procura della Repubblica di Aosta renderà note le sue richieste.
Da quanto appreso, dovrebbe esserci una sfilza di richieste di rinvio a giudizio a vario titolo per peculato, finanziamento illecito dei partiti e indebita percezione di contributi pubblici, mentre dovrebbero bastare le dita di una mano per contare le richieste di archiviazione, due delle quali dovrebbero interessare la segretaria della sede dell’Union Valdôtaine, Giuliana Rosset, e un indagato di Alpe.
Tra i 32 indagati, presenti anche nove consiglieri regionali attualmente in carica nella XIV legislatura, che in caso di condanna con rito dibattimentale o abbreviato (o anche in caso di patteggiamento della pena in sede di udienza preliminare) rischiano la sospensione sulla base della legge Severino.
Questo – gruppo per gruppo – l’elenco degli indagati.
ALPE: Giuseppe Cerise, Chantal Certan, Alberto Chatrian, Roberto Louvin, Patrizia Morelli e Carlo Perrin;
FEDERATION AUTONOMISTE: Leonardo La Torre e Claudio Lavoyer;
PD: Davide Avati, Raimondo Donzel, Carmela Fontana, Erika Guichardaz, Claudio Latino, Ruggero Millet, Michele Monteleone, Fabio Platania, Gianni Rigo, Giuseppe Rollandin, Giovanni Sandri ed Emilio Zambon;
PDL: Anacleto Benin, Massimo Lattanzi, Enrico Tibaldi e Alberto Zucchi;
STELLA ALPINA: Dario Comé, André Lanièce e Marco Viérin;
UNION VALDOTAINE: Osvaldo Chabod, Diego Empereur, Guido Grimod, Ego Perron e Giuliana Rosset.
(pa.ba.)