Criminalità: uscito dal carcere, dopo nemmeno un mese compie «una trentina» di furti tra val d’Ayas, Cogne e Gressoney
Era uscito dalla casa circondariale di Verona nemmeno da un mese, Luigi D., 57 anni della provincia di Varese, che nella prima metà di dicembre ha messo letteralmente a ferro e fuoco le valli d’Ayas, di Cogne e di Gressoney, compiendo nel giro di un paio di settimane qualcosa come «una trentina di furti in ristoranti, hôtel, bar, esercizi commerciali, uffici del turismo e in un’occasione anche nell’ufficio delle guide di Champoluc», ha spiegato il comandante della Compagnia dei carabinieri di Châtillon/St-Vincent, Capitano Enzo Molinari.
Un «ladro gentiluomo», l’hanno definito i militari dell’Arma dei carabinieri, che qualche giorno fa – all’atto della perquisizione della sua abitazione e dell’annesso garage in cui è stata rinvenuta «praticamente tutta la refurtiva che stava già per essere avviata a ricettazione, con alcuni computer addirittura già prezzati» – hanno presentato le prove raccolte al sospettato, che ha «in qualche modo ammesso» le proprie responsabilità, aggiungendo che «era solito ‘visitare’ esercizi pubblici che di notte sapeva essere chiusi, senza persone al loro interno, perché ci ha detto che non voleva creare problemi o spaventare persone», ha riferito ancora il Capitano Molinari.
L’attività investigativa, che ha coinvolto diversi comandi stazione dei carabinieri presenti sul territorio, a partire da quello di Brusson, tutti coordinati dal Comando Compagnia di Châtillon/St-Vincent, scattò all’indomani della «decina di furti» perpetrati nella val d’Ayas nella notte tra il 5 e il 6 dicembre tra Brusson e Champoluc, blitz furtivi replicati nelle notti tra l’8 e il 9 dicembre a Cogne e tra il 17 e 18 a Gressoney.
«In questo caso fondamentali sono stati i sistemi di videosorveglianza installati nei comuni attraversati dalle diverse strade regionali, a partire da quella della val d’Ayas, sulla quale abbiamo subito notato il transito di una Honda Civic intestata a un personaggio con svariati precedenti proveniente dalla provincia di Varese», hanno spiegato gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa.
Circostanza, quella del passaggio della Honda Civic intestata a Luigi D., confermata anche in occasione dei furti compiuti a Cogne e a Gressoney.
«Da lì abbiamo incrociato i dati dell’intestatario della vettura sospetta con alcuni fotogrammi estrapolati da telecamere installate all’interno di alcuni degli esercizi svaligiati, ed è proprio con questo accertamento che siamo riusciti a chiudere il cerchio», hanno riferito.
Tra la refurtiva rinvenuta all’interno del garage in provincia di Varese, c’era un po’ di tutto, dai computer alle pellicce, dalle lattine di coca cola a valori bollati (provenienti da un colpo messo a segno in una tabaccheria) oltre a una scultura in legno risultata rubata nel 2010 in un esercizio pubblico di Champorcher.
«Adottava la tecnica del nottolino al fine di procurare meno danni possibili alle strutture, almeno così ci ha riferito», ha precisato il Tenente Colonnello Samuele Sighinolfi.
In un simile contesto, visto anche il furto di diverse carte di credito (che ha provato poi a utilizzare senza successo in un bancomat a Pont-St-Martin), Luigi D. è stato denunciato a piede libero per furto, ricettazione e indebito utilizzo di carte di credito, anche se «non escludiamo la possibilità dell’adozione di eventuali misure cautelari nei suoi confronti», ha concluso il Capitano Enzo Molinari.
Nella foto il Capitano Enzo Molinari e il Tenente Colonnello Samuele Sighinolfi durante la conferenza stampa di presentazione dei dettagli dell’attività investigativa.
(pa.ba.)