Inchiesta costi della politica: la Corte dei Conti apre un fascicolo nei confronti di Francesco Salzone
In attesa delle due udienze preliminari davanti ai gup del Tribunale di Aosta, Maurizio D’Abrusco e Giuseppe Colazingari, in programma rispettivamente il 27 febbraio e il 4 marzo, con 27 tra ex e attuali consiglieri regionali e funzionari di partito per i quali la Procura della Repubblica di Aosta ha chiesto il rinvio a giudizio a vario titolo per peculato, finanziamento illecito dei partiti e indebita percezione di contributi pubblici per il periodo dal 2009 al 2012, la Procura regionale della Corte dei Conti ha aperto un fascicolo nei confronti di Francesco Salzone.
Per l’ex capogruppo di Stella Alpina, secondo quanto disposto dalla normativa anticorruzione dell’8 novembre 2012, il «danno all’immagine» del Consiglio Valle – istituzione pubblica – si sarebbe attuato all’atto del suo patteggiamento della pena per peculato davanti al gip Maurzio D’Abrusco, avvenuto il 22 luglio 2014, con sentenza passata immediatamente in giudicato in quanto per il patteggiamento non è ammesso ricorso in Corte d’Appello e, di conseguenza, nemmeno dinanzi alla Corte di Cassazione.
Salzone, in quella occasione, dopo aver risarcito i 98.000 euro contestatigli dalla sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza, patteggiò un anno di reclusione con sospensione condizionale della pena, facendo scattare un presunto «danno all’immagine» per l’eco mediatico e la diffusione della notizia tra la popolazione, motivo per cui – secondo la normativa anticorruzione del 2012 – «l’eventuale danno all’immagine, salvo prova contraria, è pari al doppio del danno diretto arrecato».
Da qui una richiesta di danno che potrebbe sfiorare i 200.000 euro.
(pa.ba.)