Appalti, Aosta prima in Italia per procedura negoziata
Aosta detiene la più alta percentuale di appalti sopra i 40.000 euro affidati con procedura negoziata.Il confronto è con altri diciannove capoluoghi di provincia. Nel quadriennio 2011-2014 sono stati infatti 701 su 709, l’89,9% gli appalti con questa procedura, quando la media nazionale è del 60%. L’importo, 28 milioni di euro, corrisponde al 23% di quello complessivo (media italiana del 34,66%). E’ quanto emerge dal monitoraggio dell’Autorità nazionale anticorruzione. Per il presidente Raffaele Cantone il risultato nazionale è “disastroso”. Cantone, in audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato alcuni giorni fa, ha sottolineato come sia necessario dire addio alle deroghe e rafforzare il sistema dei bandi-tipo proposti dall’Autorità anticorruzione.
La strategia suggerita da Cantone unisce il piano legislativo con la costruzione di un Codice a prova di deroga, e quello amministrativo, perché i bandi tipo vengono proposti dalla stessa Autorità. L’obiettivo, spiega a chiare lettere Cantone, è anche quello di superare “il risultato disastroso” emerso “nell’ambito del monitoraggio che abbiamo realizzato sulle procedure negoziate nei Comuni”. Le procedure negoziate, secondo il presidente dell’Anac, sono “sistemi che sfuggono a ogni controllo della politica”. E anche per questo che “manderemo una lettera a tutti i sindaci delle città, dicendo: ‘fate attenzione. Questo, è un aiuto che stiamo dando”.
Per quanto riguarda Aosta, le aree di competenza che hanno fatto maggior ricorso alla procedura negoziata sono: la A5 (turismo, sport, commercio e pari opportunità) con il 97,9% (139 appalti su 142 complessivi) per il 65,3% degli importi (2,82 mln su 4,32 mln); la A1 (servizi istituzionali) con il 96,8% (91 su 94) per l’85,6% degli importi (1 mln su 1,2 mln); la T3 (lavori pubblici, viabilità, servizi tecnici cimiteriali e verde pubblico) con il 94,6% (106 su 112) per il 54,4% degli importi (3,6 mln su 6,6 mln). Seguono: la T4 (stabili e impianti) con il 91,1% (185 su 203) per il 48,6% degli importi (5 mln su 10,4 mln); la A4 (pubblica istruzione, cultura, politiche giovanili e sistemi informativi comunali) con il 90,7% (49 su 54) per l’11,7% degli importi (1,3 mln su 10,8 mln); la A2 (finanze, patrimonio ed erp) con il 79,5% (97 su 122) per il 24,1% degli importi (1,5 mln su 6,3 mln); l’area 11/T2 (servizio idrico, igiene urbana, ambiente, gas naturale) con il 76,5% (13 su 17) per il 25,3% degli importi (9,5 mln su 37,5 mln); la A3 (politiche sociali) con il 63,3% (19 su 30) per il 7,1% degli importi (3,1 mln su 43,3mln); la mobilità sostenibile con il 50% (1 su 2) per l’8,7% degli importi (49mila euro su 560mila); la A6 (polizia locale e protezione civile) con il 50% (1 su 2) per il 4,4% degli importi (9mila euro su 204mila).
In graduatoria Aosta è seguita da Trieste (87,69% sul numero di appalti e 35,82% sull’importo complessivo), Firenze (87,21%; 50,54%), Trento (87,17%; 48,06%), Ancona (86,68%, 48,83%) e Roma (86,51%; 33,05%). I comuni più virtuosi, secondo i dati dell’Anac, sono alcuni capoluoghi del centro-sud: Campobasso (63,24%; 26,93%), L’Aquila (60,72%; 30,84%), Napoli (55,21%; 17,85%) e Palermo (11,59%; 4,29%).
(re.newsvda.it